La stagione turistica del Nord Ovest Sardegna va in archivio, e non
verrà certo ricordata tra gli operatori turistici come la più
generosa. Da maggio a settembre, hanno partecipato alla rilevazione
promossa dal Centro Studi Confcommercio Nord Sardegna 35 strutture
ricettive, sulle 95 iscritte alla Federalberghi-Confcommercio
Provincia di Sassari, e sulle 110 operanti in totale.
Un campione
molto significativo e qualificato, che ha portato al rilievo di
704.806 posti letto nell’arco temporale maggio-settembre, che generano
51.011 arrivi nazionali per 146.506 presenze, e 77.379 arrivi
internazionali per 298.412 presenze. Il soggiorno medio dei turisti
italiani è stato di 2,87 giorni, mentre invece meglio fanno i turisti
d’oltralpe, con una permanenza media su base stagionale di 3,85
giorni. I mercati di riferimento, oltre quello nostrano che comunque
detiene la quota di maggioranza relativa sono stati quello francese,
tedesco e spagnolo.
L’indice di occupazione medio, dato dal rapporto tra le presenze del
campione e il totale dei posti letto disponibili del campione, ha
invece subito un arretramento, passando dal 66,64% del periodo
maggio-settembre 2018 al 63,16% dello stesso periodo dell’anno in
corso.
Una perdita di occupazione del 3,48%, che relega la stagione in corso
come la peggiore dell’ultimo quadriennio. Ad Alghero, i posti letto
messi sotto osservazione, sempre nel periodo in analisi, sono stati
425.853, i quali hanno generato 24.532 arrivi da quadranti nostrani
per 81.949 presenze, mentre per ciò che attiene i turisti d’oltralpe,
gli arrivi sono stati 75.385 per 217.967 presenze.
L’indice di
occupazione passa dal 71,78% del periodo maggio-settembre del 2018 al
70,43% dello stesso periodo dell’anno corrente. Poco più di un punto
percentuale perduto, che di per sé non è troppo significativo in
termini statistici. Nel Golfo dell’Asinara, l’arco costiero che va da
Stintino a Valledoria includendo la città di Sassari, sono stati
analizzati nell’intero periodo maggio-settembre, 275.123 posti letto.
Nel campione esaminato si sono registrati 26.294 arrivi nazionali per
64.374 presenze degli stessi e 26.337 arrivi di turisti stranieri per
80.250 presenze estere.
L’indice di occupazione per l’intero periodo esaminato cala dal 59,07%
dell’estate 2018 al 52,57% dell’estate 2019, anche se alcune strutture
manifestano un trend in netta controtendenza rispetto al dato
aggregato.
“Ciò che preoccupa gli operatori – inizia il Presidente
Federalberghi-Confcommercio per la Provincia di Sassari Stefano
Visconti – è il trend decrescente in atto da un quadriennio, con le
occupazioni letti in costante anche se poco significativa discesa.
”Vale la pena ricordare che sebbene l’occupazione letti sia importante
per gli albergatori, vitale invece risulta la tariffa media alla quale
si riesce a vendere sul mercato la camera di Hotel. Quest’anno, per
avvicinarci ai fattori di riempimento dell’anno scorso – racconta il
Presidente Visconti – abbiamo dovuto utilizzare la leva del prezzo,
diminuendo conseguentemente i ricavi aziendali. C’è da dire che
l’industria delle vacanze, e conseguentemente la ricettività
alberghiera, paga lo scotto delle fluttuazioni di un mercato diventato
instabile.
La riapertura dei mercati del Nord Africa ha costretto gli operatori
spagnoli a commercializzare le proprie camere d’albergo a prezzi
concorrenziali, incidendo sull’occupazione letti di un diretto
competitor, la Sardegna.
Per di più – continua Visconti – l’accessibilità all’Isola aggrava il
budget da stanziare per la vacanza del fattore trasporto, che come
noto incide in maniera determinante sulla competitività del prodotto.
Investire in promozione della destinazione, facendo emergere sui
mercati le tante peculiarità del prodotto turistico sardo, può essere
una via per competere meglio con località concorrenti più visibili.
Abbiamo apprezzato lo sforzo fatto in corsa dall’Assessorato al
Turismo Regionale, il quale ha destinato risorse per la promozione
dell’isola attraverso pubblicità su carta stampata, accorgendosi di un
calo di arrivi mentre la stagione correva. Occorre puntare alla
promozione del nostro prodotto, ad esempio, anche avvalendosi della
comunicazione attraverso social network, attraverso i quali
raggiungere un numero molto elevato di utenti contando sull’effetto
moltiplicatore tipico di quei canali.
La prossima stagione turistica si annuncia sulla falsa riga di quella
andata in archivio. Con una complicazione in più. “Il fallimento di
Thomas Cook – conclude Visconti- fa emergere una debolezza strutturale
dei partner commerciali storici delle strutture ricettive alberghiere,
i Tour Operator, che può pesare sul load factor dei nostri letti.”