L'ENI disattende gli impegni presi per Macchiareddu

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La comunicazione con cui Eni fa marcia indietro rispetto agli impegni presi a Macchiareddu per la realizzazione di un impianto solare termodinamico a concentrazione per la produzione di vapore è di qualche giorno fa. Eppure erano stati sottoscritti impegni che prevedevano investimenti, annunciati perfino dall’Amministratore delegato in occasione di una visita effettuata al sito Contevecchi e in bella mostra sul sito istituzionale della società.

Preoccupano anche i ritardi su un’opera ritenuta tra i punti cardine per il rilancio dell’economia isolana ma incagliata nelle maglie dell’inerzia politica, il rigassificatore. In questo caso allarmano soprattutto i ritardi in merito alle decisioni di allocazione nell’area cagliaritana: sarà compito di questa Giunta riprendere i fili della questione per dare risposte celeri. Intanto, la Sardegna resta l’unica regione italiana a non avere il metano.

“Ad Assemini è in programma la realizzazione di 32 collettori su una superficie totale di circa 2.200 metri quadri ricavati su un’area bonificata, per una potenza installata di 1 MWtermico più un’ora di accumulo termico”, si legge sul sito dell’Eni (Home/Innovazione/Piattaforme tecnologiche/Renewable Energy/CSP - Solare termodinamico a concetrazione). Dove viene anche spiegato che “Eni sta investendo negli impianti CSP perché la tecnologia che ne sta alla base è versatile, in grado di sfruttare l’energia solare per produrre energia sia elettrica che termica. E consente di accumulare calore a basso costo per prolungare il funzionamento del sistema anche in assenza di sole. Progettato da Eni in collaborazione con il Politecnico di Milano e il MIT di Boston, prossimamente verrà installato a Gela (Sicilia) un impianto pilota e successivamente ad Assemini, in Sardegna, realizzeremo un vero campo solare”.

Di tutto questo non se ne farà più niente, in barba agli investimenti programmati e alle promesse di sviluppo.