Il 17 maggio a San Camillo , per il 14 anno consecutivo, si potrà
effettuare un controllo gratuito della pressione e si potranno
conoscere le modalità per una prevenzione adeguata alla condizione
ipertensiva
Il Centro di Prevenzione, Diagnosi e Terapia dell'Ipertensione
Arteriosa dell'ATS Sardegna - ASSL Sassari aderisce alla giornata
mondiale contro l'ipertensione arteriosa per il quattordicesimo anno
consecutivo.
Quest'anno la giornata mondiale contro l'ipertensione arteriosa si
celebra giovedì 17 maggio. In quella data, nel centro di San Camillo
dalle 8:30 alle 16:30, si potrà effettuare un controllo della
pressione gratuito e senza impegnativa.
I medici saranno a
disposizione dei cittadini per fornire loro tutte le informazioni
utili sia a comprendere l'importanza di misurare la pressione
arteriosa, anche con tecniche di automisurazione, sia per conoscere i
vantaggi di un'alimentazione corretta e di uno stile di vita sano. Al
termine della visita gli utenti riceveranno del materiale informativo
e divulgativo.
«L'ipertensione arteriosa - afferma il responsabile del Centro, il
dottor Antonio Virdis - è uno dei fattori determinanti della malattia
cardiovascolare che, a sua volta, è la prima causa di disabilità e
decessi nel mondo: ogni anno in Italia muoiono per malattie
cardiovascolari collegate alla pressione alta 280.000 persone. Una
prevenzione adeguata della condizione ipertensiva, mediante l'utilizzo
di un corretto stile di vita e di un’eventuale terapia farmacologica,
possono ridurre significativamente i casi di morte e invalidità per
questa causa».
Secondo le stime diffuse dalla Società Italiana contro l'ipertensione
arteriosa, in Italia gli ipertesi sarebbero circa 16 milioni e di
questi una quota importante non sarebbe neanche a conoscenza della
propria condizione.
I dati sull'ipertensione arteriosa nella popolazione sarda sono
contenuti nel registro nazionale "Progetto Cuore" dell'Istituto
Superiore di Sanità e descrivono una prevalenza del 33% negli uomini e
del 29% nelle donne, con una condizione di importante rischio
cardiovascolare nel 13% degli uomini e nel 11% delle donne che hanno
questa problematica.
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