«La crisi geopolitica internazionale ha determinato lo spostamento di
una grossa fetta di turismo verso la Sardegna. Sta a noi fare tesoro
di questa opportunità. C’è uno spazio enorme per la creazione di nuove
imprese ma dobbiamo attrezzare il territorio con adeguati servizi a
prezzi equi, investire in formazione e competenze e andare verso un
radicale cambiamento culturale che ci spinga a fare rete».
Con queste parole Giammario Senes, presidente del Gal
Logudoro-Goceano, ha introdotto nei giorni scorsi a Ozieri la
presentazione del progetto ALTER: un percorso di formazione e
affiancamento finalizzato all’avvio di nuove imprese nell’ambito della
green economy e del turismo sostenibile, che a breve coinvolgerà venti
partecipanti per la sede di Ozieri, venti per quella di Bono e in
egual numero per quella di Thiesi, tutti soggetti disoccupati, in
mobilità o cassintegrazione (il 45 per cento dei posti è riservato
alle donne).
Dopo i saluti dell’assessora alle attività produttive del Comune di
Ozieri, Anastasia Ladu, i dettagli sono stati introdotti da Gianluca
Lai e illustrati nel dettaglio dal coordinatore Simone Fozzi, entrambi
di Equilibrium Consulting, società di consulenza capofila
dell’operazione al fianco di GAL e di Performa, l’agenzia formativa di
Confcommercio Nord Sardegna rappresentata dal direttore Mario Sassu.
«ALTER risponde alle due fondamentali esigenze individuate
dall’analisi del Piano d’Azione locale – ha spiegato il presidente –
la necessità di formazione professionale e l’agevolazione di
iniziative imprenditoriali in ambito turistico, in una zona che
rischia un drammatico spopolamento e un indice di invecchiamento tra i
più alti in Italia».
Il territorio del Gal, che comprende i 34 comuni del Logudoro,
Goceano, Meilogu e Villanova, dal 2001 al 2015 ha perso più di 14mila
abitanti, circa il 22 per cento della popolazione totale. Un dato
allarmante che richiede immediate azioni da parte della politica: «Se
questo fenomeno non sarà invertito si rischia una desertificazione
antropologica irreversibile – ha affermato Senes –. Occorre battersi
in particolar modo per sconfiggere il senso di rassegnazione e
d’immobilismo».
La fetta di fondi comunitari destinati dalla Regione per il Piano
d’azione del Gal Logudoro ammonta a cinque milioni e duecentomila
euro, una somma più che dimezzata rispetto al precedente
finanziamento. L’investimento economico sarà accostato a un
investimento culturale, nel tentativo di incentivare e convincere le
imprese a coordinarsi e fare rete.
La carenza di coordinamento è stata individuata tra i punti deboli del
territorio, assieme a spopolamento, rassegnazione dei giovani,
monocultura, difficoltà di accesso al credito, scarsa viabilità e
formazione inadeguata.
Tra i punti di forza c’è la forte presenza di
aziende agricole che presidiano l’ambiente, un aumento delle imprese
turistiche anche grazie all’azione del GAL, un’offerta eterogenea di
percorsi archeologici, escursionistici ed enogastronomici, un
eccellente now how nel settore caseario e un costo della vita
piuttosto favorevole.
In questo contesto si collocano i percorsi ALTER, che prevedono una
formazione pratica mirata di 180 ore, che partirà presumibilmente a
settembre. La novità sarà la consulenza e l’affiancamento anche nelle
fasi di costituzione della nuova impresa e dell’individuazione dei
finanziamenti. La procedura di selezione è basata su una prova di
verifica attitudinale del destinatario, che dovrà inoltre presentare
un’idea di percorso imprenditoriale. Per informazioni contattare la
segreteria del Gal al 079/8879529 o al gal.logudorogoceano@gmail.com.
Maggiori informazioni su www.gallogudorogoceano.it.