Qual è la piattaforma streaming più usata in Italia?

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I servizi di streaming on demand hanno da tempo rivoluzionato l'industria cinematografica e le abitudini degli appassionati di cinema del mondo. La comodità del contenuto pronto all'uso su qualsiasi device e in qualsivoglia momento libero della giornata ha rappresentato una vera innovazione per i tanti utenti che sono sempre più "dipendenti" dalle piattaforme di streaming.

 

A tal proposito il sito specializzato Just Watch ha proposto un interessante report che aiuta a capire il comportamento dei fruitori italiani tra gennaio e settembre 2023.

 

Netflix, Prime Video e Disney+ dominano il mercato

 

In un mare pieno di pesci, sono spesso i predatori più grandi a farla da padrone. Lo stesso accade per il mercato dell'intrattenimento in streaming che, come come riporta Just Watch, nei primi 9 mesi dell'anno è dominato dai player principali, vale a dire Netflix (30%), Prime Video (27%) e Disney+ (18%). Insomma tre quarti dell'intero mercato, il 75% circa, è in mano a queste piattaforme. La restante parte del settore la spartiscono Sky Go e Now TV (8%), Paramount Plus (5%) e Infinity (4%).

 

In questi primi mesi del 2023 la crescita maggiore, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, è stata registrata da Netflix e Disney+ (+2%) mentre Prime Video non presenta grandi differenze dal 2022.

 

Positivi anche i dati di Paramount Plus e Infinity, quest'ultima passata dal 2% dello scorso anno all'attuale 4%. Segnale che la modalità ibrida, contenuti free e a pagamento, ha prodotto il suo risultato.

 

Il “monopolio” delle piattaforme streaming non è però soltanto una questione commerciale: una conseguenza è infatti la catalizzazione su certi prodotti culturali della grossa produzione, a discapito delle piccole opere indipendenti.

 

Streaming e VPN: come andare oltre il monopolio

 

Gli appassionati di cinema, e non solo, amano apprezzare anche alcuni titoli meno inflazionati, le ultime novità dagli Stati Uniti o delle chicche del passato ormai scomparse dalle principali piattaforme. I vari player del settore però, a seconda del mercato a cui si rivolgono, sono soliti proporre dei cataloghi specifici che non rispondono a tutte le esigenze degli spettatori.

 

Una buona soluzione per ampliare l’offerta dei titoli, potrebbe essere quella di attivare una vpn per lo streaming, come quelle recensite sul magazine html.it. Si tratta di reti virtuali private che possono trasferire il traffico internet, come se venisse da un altro paese del mondo, permettendo a chi ne fa uso di consultare quindi cataloghi di contenuti e intrattenimento non disponibili nel Paese di origine. In commercio esistono moltissime VPN adatte a sbloccare contenuti esteri inaccessibili: usare un servizio del genere consente di vedere, ad esempio, un film non ancora disponibile in Italia.

 

L'attivazione del servizio è molto semplice, e consente agli utenti la scelta tra una proposta gratuita e una proposta a pagamento. Solitamente queste permettono una maggiore scelta di geolocalizzazione e una maggiore velocità di connessione.

 

In Italia dunque, nonostante il mondo dello streaming sia in mano a poche aziende, esiste un modo per andare oltre i cataloghi standard ed esplorare film e serie tv su scala internazionale.