Pubblicità: quanto inquina e quali sono le tipologie più green
31 ott 2024 00:00 -
Hai mai pensato a quanto inquinano le campagne
pubblicitarie? Tutte le attività di marketing, esattamente come gli altri
processi aziendali, hanno una certa impronta carbonica ossia sono responsabili
dell’emissione di una certa quantità di anidride carbonica. Secondo alcuni
calcoli una mail promozionale, specie se con molte immagini o allegati, può
arrivare a emettere fino a 50 g di CO2 nell’atmosfera. Le campagne che
prevedono installazioni o performance digitali sono responsabili di una
quantità di emissioni ancora più grossa dal momento che richiedono di
realizzare schermi e totem interattivi, trasportarlo in loco, eccetera. Di
esempi simili se ne potrebbero fare numerosi: quelle che seguono sono, invece,
alcune delle tipologie di pubblicità che inquinano meno.
Tre tipologie di pubblicità che inquinano meno
1.
Affissioni e cartellonistica
La pubblicità a stampa, innanzitutto. Spesso
considerata nemica dell’ambiente, ha in realtà un’impronta carbonica molto
ridotta soprattutto se si utilizzano carte certificate e metodi di stampa
innovativi e poco inquinanti. Collocate in punti strategici come incroci di vie
centrali, ingresso dei parcheggi, eccetera le affissioni difficilmente
passano inosservate. Il consiglio è di studiare bene sia i testi e sia
soprattutto le immagini (quello che in gergo pubblicitario si chiama visual) allo
scopo di renderli il più accattivanti possibili: considera, infatti, che lo
scopo della cartellonistica è attirare soprattutto un pubblico locale e
che potrà approfittare seduta stante della tua offerta.
2.
Gadget personalizzati (utili)
Se decidi di investire in pubblicità a stampa, potresti
considerare di destinare un po’ di budget anche a lettere, brochure, cataloghi
e altro materiale da spedire per posta a un gruppo selezionato di (potenziali)
clienti. Le comunicazioni dirette e personalizzate hanno in genere una forte
efficacia. Ciò spiega anche il successo dei gadget personalizzati:
quando si riceve un omaggio personalizzato ci si sente considerati come
persona dall’azienda in questione e ciò è gratificante e può spingere
all’azione (acquistare). I gadget aziendali, specie se possono essere
utilizzati in ufficio, a casa, per l’attività fisica o quando si va a fare la
spesa, sono una forma di pubblicità amica dell’ambiente perché durano di più di
una lettera o una brochure (in media dieci anni) e possono essere usati più e
più volte: scegli le shopper
personalizzate sul sito Gedshop.it, insomma, se vuoi essere sicuro di fare
un regalo gradito, utile e verde ai tuoi clienti.
3.
SMS
Se non vuoi rinunciare a raggiungere anche clienti che
si trovano geograficamente lontani dalla tua azienda e dalle sue sedi, la
tipologia di pubblicità che inquina meno su cui dovresti puntare sono gli SMS.
Inviare un messaggio di testo implica, infatti, uno scambio di dati minimo e a
cui corrispondono quindi emissioni minime: alcune stime parlano di 0.014 g di
CO2 a SMSM, altre di 0.002. Le persone, per altro, tendono ad aprire subito i
pochi messaggi di testo che ancora ricevono sul cellulare e questo fa sì che l’SMS
marketing abbia un ritorno sull’investimento inziale molto elevato. Tramite
SMS si possono comunicare sconti, offerte, promozioni speciali ma anche lanci
di nuove collezioni o prodotti o lo svolgersi di eventi e celebrazioni
importanti a cui i destinatari sono invitati a partecipare.
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