Pubblicità: quanto inquina e quali sono le tipologie più green

Hai mai pensato a quanto inquinano le campagne pubblicitarie? Tutte le attività di marketing, esattamente come gli altri processi aziendali, hanno una certa impronta carbonica ossia sono responsabili dell’emissione di una certa quantità di anidride carbonica. Secondo alcuni calcoli una mail promozionale, specie se con molte immagini o allegati, può arrivare a emettere fino a 50 g di CO2 nell’atmosfera. Le campagne che prevedono installazioni o performance digitali sono responsabili di una quantità di emissioni ancora più grossa dal momento che richiedono di realizzare schermi e totem interattivi, trasportarlo in loco, eccetera. Di esempi simili se ne potrebbero fare numerosi: quelle che seguono sono, invece, alcune delle tipologie di pubblicità che inquinano meno.

Tre tipologie di pubblicità che inquinano meno 

1.      Affissioni e cartellonistica

La pubblicità a stampa, innanzitutto. Spesso considerata nemica dell’ambiente, ha in realtà un’impronta carbonica molto ridotta soprattutto se si utilizzano carte certificate e metodi di stampa innovativi e poco inquinanti. Collocate in punti strategici come incroci di vie centrali, ingresso dei parcheggi, eccetera le affissioni difficilmente passano inosservate. Il consiglio è di studiare bene sia i testi e sia soprattutto le immagini (quello che in gergo pubblicitario si chiama visual) allo scopo di renderli il più accattivanti possibili: considera, infatti, che lo scopo della cartellonistica è attirare soprattutto un pubblico locale e che potrà approfittare seduta stante della tua offerta.

2.      Gadget personalizzati (utili)

Se decidi di investire in pubblicità a stampa, potresti considerare di destinare un po’ di budget anche a lettere, brochure, cataloghi e altro materiale da spedire per posta a un gruppo selezionato di (potenziali) clienti. Le comunicazioni dirette e personalizzate hanno in genere una forte efficacia. Ciò spiega anche il successo dei gadget personalizzati: quando si riceve un omaggio personalizzato ci si sente considerati come persona dall’azienda in questione e ciò è gratificante e può spingere all’azione (acquistare). I gadget aziendali, specie se possono essere utilizzati in ufficio, a casa, per l’attività fisica o quando si va a fare la spesa, sono una forma di pubblicità amica dell’ambiente perché durano di più di una lettera o una brochure (in media dieci anni) e possono essere usati più e più volte: scegli le shopper personalizzate sul sito Gedshop.it, insomma, se vuoi essere sicuro di fare un regalo gradito, utile e verde ai tuoi clienti.

3.      SMS

Se non vuoi rinunciare a raggiungere anche clienti che si trovano geograficamente lontani dalla tua azienda e dalle sue sedi, la tipologia di pubblicità che inquina meno su cui dovresti puntare sono gli SMS. Inviare un messaggio di testo implica, infatti, uno scambio di dati minimo e a cui corrispondono quindi emissioni minime: alcune stime parlano di 0.014 g di CO2 a SMSM, altre di 0.002. Le persone, per altro, tendono ad aprire subito i pochi messaggi di testo che ancora ricevono sul cellulare e questo fa sì che l’SMS marketing abbia un ritorno sull’investimento inziale molto elevato. Tramite SMS si possono comunicare sconti, offerte, promozioni speciali ma anche lanci di nuove collezioni o prodotti o lo svolgersi di eventi e celebrazioni importanti a cui i destinatari sono invitati a partecipare.