Cagliari. Le posizioni politiche tra Pd e la Presidente 5Stelle della Sardegna. Più che uno scontro sembrano rappresentare una faida. Con agguati e colpi bassi. Eppure sono i protagonisti del dialogo che ha portato al successo contro il favorito cdx alle elezioni del 25 febbraio 2024. La convivenza, in politica, è sempre problematica. Perché la spartizione del bottino delle poltrone è immancabilmente traumatica. Alessandra Todde sulla presidenza dell'Egas ha reiteratamente votato per un sindaco del cdx. Albieri, un passato nel Pd, è ora con Tunis, grande alleato di Solinas nell'infamante quinquennio sardista-salviniano. È un errore politico? Secondo le logiche, sì. Solo l'Osservatorio ha spiegato la motivazione all'opinione pubblica che non capisce. E che ribadisco ora con più chiarezza: il Pd, secondo la Todde, vuole internazionalizzare la gestione dell'acqua. Verosimilmente ponendola così sotto la scure della privatizzazione. Un affare da miliardi di euro. Todde vuole invece mantenerla pubblica, nell'interesse dei cittadini. Se così stanno le cose, l'errore politico assume contorni comprensibili. Il capogruppo Pd, Deriu, spieghi se è reale lo spettro della privatizzazione dell'acqua secondo i presunti disegni del suo partito. È questo che i sardi devono capire. Un po' come per la Sanità. Come può essere il Pd mostrare sostegno al Servizio Sanitario Pubblico se poi i suoi esponenti più rappresentativi vanno a celebrare le nuove strutture private. Come ho inoppugnabilmente dimostrato con documentazione fotografica. E qui entra in gioco persino Desirée Manca (5Selle). Anche lei presente al teatrino delle inaugurazioni. È una brutta politica. Ambigua e imbarazzante. Soprattutto quando in gioco c'è la salute o un bene essenziale di vita come l'acqua. Anche la Todde, alla stessa stregua del Pd, è tenuta a fare chiarezza. Mario Guerrini.
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