Cagliari. I guasti della politica. Si scontano nel tempo. Ma alla fine tutti i nodi vengono al pettine. Della magistratura e della disorganizzazione nei servizi. Lo sfascio della Sanità sarda mostra i danni per l'uso cannibalistico che leader politici hanno fatto del sistema sanitario regionale. Nelle corsie ospedaliere la filosofia del carrierismo è stata segnata per molti anni dalle trame massoniche e dalla fedeltà ai boss politici. I quali hanno spadroneggiato con arroganza e prepotenza nelle corsie. Il merito è andato in vacanza. Primari, direttori sanitari e amministrativi hanno avuto il timbro del pescecane politico e non quello della qualità. Per questo oggi esplodono casi di malasanità, che ovviamente dovranno trovare riscontro nei Tribunali. Il discorso riguarda anche le unità cliniche universitarie. In cui qualche Rettore, per le logiche del potere in ateneo, ha usato lo stesso sistema clientelare. Oggi a Sassari emerge il caso del primario di urologia che è indagato per peculato. Fu già condannato, con altri, nel 2013 per la morte di una paziente. Ma, attenzione, il problema non riguarda solo la Sanità. Sotto accusa è tutto il sistema delle nomine negli Enti. Il caso degli arresti nella Conservatoria delle Coste è di pochi giorni fa. Il Direttore era un fedelissimo di Christian Solinas. E poi c'è un altro episodio eclatante, tra i mille che andrebbero citati. Quello del Tecnocasic di Cagliari. In cui alla Direzione Generale fu nominata una impiegata amministrativa dell'Università, moglie del Dg più importante del Circo Magico sardista salviniano. Posta alla guida di una struttura altamente tecnologica. Mario Guerrini.
![]()