Cagliari. Il pianeta Sanità Sardegna. I problemi sono di una gravità tale che procedere a piccoli passi è una follia. Si sta rasentando la irresponsabilità. L'agenzia Nazionale per la Salute stima che entro i prossimi 10 anni 39 mila medici andranno in pensione al pari di 80 mila infermieri. Lo scenario è drammatico. Oltretutto il meccanismo ospedaliero è diventato un mostro burocratico che paralizza l'intero sistema. Mentre la Sanità privata funziona e va a pieno regime perché la mano del padrone punta all'efficienza, per raggiungere l'obbiettivo del guadagno. Il quotidiano Unione Sarda soffia sul fuoco ospitando gli editoriali di chi nel quinquennio sardista salviniano è stato tra i protagonisti del momento peggiore dello sfascio del Servizio Pubblico. Peraltro cominciato molti anni fa. Ci si è scordati che le corsie ospedaliere sono state terreno di caccia massonica. Che le ASL sono diventate potentati clientelari di boss travestiti da dirigenti sanitari. Chiamando addirittura elementi dalla Padania. Gli stessi che hanno consentito che un parlamentare di FdI ottenesse un posto da Assistente Tecnico Geometra, come rivelato in esclusiva dal Mio Osservatorio. Un mondo in cui esponenti della politica hanno fatto le loro fortune in decenni di dominio nell'apparato del moloch salute. Questo è lo scenario. Ed oggi la cura sembra quella dell'aspirina ad un malato di cancro. La Sanità in Sardegna è una emergenza primaria. E come tale va affrontata. Con uno Stato Maggiore in grado di affrontare una battaglia di ampio respiro e non di piccole soluzioni. Sono stati chiusi ospedali, sono state indebolite strutture e reparti, in una entità clinica addirittura si tenevano riunioni carbonare con fini eversivi di medici e colletti bianchi della politica. Un sistema impazzito. Sulla pelle dei sardi. A buona parte dei quali è negato il diritto alla salute. Mentre si pensa alle sagre in costume. Mario Guerrini.
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