Cagliari. Le Province. Nessuno le ha volute. Un referendum popolare è stato un plebiscito contro la loro istituzione. Ma la classe politica è andata avanti lo stesso. Perché sono una fabbrica di poltrone e per questo irrinunciabili. E così, da ieri, proprio gli stessi politici hanno eletto i presidenti provinciali. Mancano quelli delle Città Metropolitane di Cagliari e Sassari, ma il verdetto, che arriverà oggi. è già scritto a favore dei due sindaci capoluogo in carica. Si è arrivati al voto, da parte dei consiglieri comunali, con una vorticosa e stomachevole serie di inciuci. In cui la destra ha votato la sinistra e viceversa. Avremo province ridicole per conformità e addirittura alcune con due capoluoghi. È stato ed è uno spettacolo penoso. Che allontana ancor più la gente dalle urne. Perché la volontà popolare è stata cancellata. Beffardamente. Contano solo le poltrone e il piccolo o grande potere che esprimono. Appagando le segreterie dei partiti. È il trionfo del nulla, della burocrazia, dello spreco di risorse. Una pessima esibizione, per un mostro istituzionale che, non a caso, ha preso le sue connotazioni con la Giunta di Christian Solinas. I cui malefici continuano a pesare sui sardi e che molti mi rimproverano di chiamarlo in cause, come se le responsabilità terminassero con la fine del mandato. Anziché sopprimerle, risparmiare una quantità enorme di soldi pubblici, rispettare la volontà dei cittadini, si è preferito dare dare alle Province dignità istituzionale. Una vergogna senza confini. Mario Guerrini.
![]()