Tutti per Colle, Colle per uno

Ciaffarec, assessori e bottigliette: istruzioni per il caos

Lo Re attende fiducioso

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Colle del Tormento cambia contenitore. Passa da una bottiglia ad una bottiglietta. È tutta una questione di misura.

I verdi sinistri fanno jackpot e spaccano il futuro. Tutti in verde. Italo ci ha provato: “Eh dai che sei duro, vieni con noi.” Niente da fare.

Lo Re osserva come un condor. Aspetta.
Qualcuno nel frattempo prepara i popcorn. Oja, se l’oggetto del desiderio che si profila all’Orizzonte dovesse davvero prendere forma, il "Fratello di Dio" sarebbe pronto ad andare da Ramon e suonargliele: “Oh balla, e a me assessore non me ne dai?” Guai se poi Ramon dovesse rispondere: “Eja, nomino l’ex sardista sassarese assessore al turismo.” A quel punto, Lo Re farebbe partire il ciaffarec definitivo: tavolo capovolto e via, si torna a distribuire sedie sempre più sgangherate.

Dicevamo: tutti fanno le fusa a Colle del Tormento.
Ma, a prescindere, da quando si sono messi a distribuire la munera per il calcio, si prendono tutti a calci. Munera non olet e, come i gabbiani del film Nemo, tutti urlano: “Mio! Mio! Mio!”
Anche quelli che politicamente rappresentano “Nemo”.

Susanna era in pellegrinaggio. Tornata, ha detto che non ha nulla da dire. Niente di niente.
Si è già abituata al nuovo ruolo politico. Colle li prende tutti per il collo. Qualcun altro per il culo. Magari gli elettori. È tempo di iniziare il conto alla rovescia. Quanto dureranno? O meglio: dureranno? Come sempre, ai "posteriori" l’ardua sentenza.