L'osservatorio di Guerrini: Le mafie in Sardegna, il caso Alghero

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La mafia. Non quella "indigena", perché non esisterebbe. Ma quella siciliana o calabrese o pugliese. O la camorra napoletana. Queste sì che in Sardegna sono presenti. E da un pezzo. Investono in attività immobiliari. Soprattutto. Spesso la cronaca ha riportato notizie di ville, terreni e unità edilizie facenti capo ad appartenenti ad organizzazioni mafiose. Ma senza una effettiva attività criminale nel territorio. Solo investimenti di riciclaggio. Ora arriva un segnale preoccupante da Alghero. Come denuncia stamane il Fatto Quotidiano. In un resoconto si segnala una chiara manifestazione operativa di attività mafiose nella cittadina catalana, tra le mete più attraenti del turismo isolano. La causa sarebbe la presenza nel vicino carcere sassarese di molti detenuti condannati per fatti di camorra. Il che avebbe portato parecchi nuclei familiari di quei carcerati a trasferirsi ad Alghero. Cominciando così una campagna di acquisizione di proprietà commerciali, in particolare ristoranti, nel litorale. Secondo il quotidiano di Travaglio diverse informazioni di questo genere sarebbero arrivate da GdF e Carabinieri ai pm della DDA della Procura di Cagliari, Gaetano Porcu e Danilo Tronci. Ci sarebbero acquisizioni "sospette" di bar, pizzerie, ristoranti con metodi tipici della camorra: offerte in denaro sostanziose e, quando è il caso, attentati, intimidazioni e minacce. Sinora la LIS, "libera informazione sarda", come mi piace definirla, non si è accorta di nulla. Al pari del sindaco della città Raimondo Cacciotto (lista civica di csx) eletto recentemente. Mario Guerrini.