Roberto Vannacci, generale e figura controversa, ha presentato ufficialmente il suo movimento politico. Non si chiama partito, ma gli assomiglia maledettamente. Il battesimo è avvenuto in grande stile, con simboli che non passano inosservati: anelli della Decima Mas e slogan sovranisti che non hanno bisogno di interpretazioni.
"Nessuna mira sulla Lega," ha dichiarato, quasi prevedendo l'accusa di essere una scheggia impazzita pronta a erodere consensi a Salvini. Eppure, il messaggio è chiaro: c’è spazio per chi si sente tradito o lasciato indietro. "Faremo un lungo pezzo di strada insieme," ha aggiunto, ma non è ancora chiaro se questa strada porti a una sintonia con il Carroccio o a uno scarto netto.
L’evento ha già scatenato il dibattito.
C’è chi parla di una mossa nostalgica, di simboli che evocano più il passato che il futuro. E c’è chi invece intravede una ventata di novità nel centrodestra, dove la competizione non è mai mancata. Vannacci, da parte sua, non si scompone: "Questo è il momento di agire, di riportare al centro i valori italiani."
Tra le righe delle dichiarazioni, emerge anche un messaggio rivolto a chi lo ha attaccato in passato: "Mi hanno fatto passare per omofobo, razzista, fascista… ma io non ho mai avuto paura di dire quello che penso." Il generale non ha nascosto il suo stile diretto e provocatorio, sottolineando l’importanza di ritrovare una vera identità italiana.
A rendere ancora più curioso il lancio, un calendario distribuito ai presenti con vignette satiriche che prendono di mira personaggi pubblici, tra cui la pallavolista Egonu, associata – non senza polemiche – a tratti “poco italiani”.
L’impressione è che questa nuova realtà non passi inosservata. Non importa se qualcuno ci metta un “non”, un “ma” o un “però”. Come dice il detto: l’importante è che se ne parli. E se ne parlerà, perché quando si mischia orgoglio e provocazione, il rumore è assicurato.
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