Ieri sera, il Consiglio Comunale di Alghero ha dato un segnale forte e unanime: non c’è spazio per l’indifferenza di fronte alla violenza di genere. Con l’approvazione di un ordine del giorno condiviso, il Consiglio ha delineato una serie di impegni concreti, volti a contrastare un fenomeno che scuote le coscienze e mette a nudo le fragilità della nostra società.
Un’aula consiliare segnata da una grafica simbolica, che accompagnava il dibattito, ha visto il voto unanime di tutte le forze politiche su un documento che impegna il Sindaco e la Giunta a promuovere azioni di sensibilizzazione, prevenzione e tutela per le vittime di violenza.
Tra le proposte principali, spicca l’iniziativa di sensibilizzare attività commerciali e farmacie comunali affinché stampino sugli scontrini il numero nazionale antiviolenza 1522, un gesto semplice ma potente per rendere il supporto immediato più accessibile.
Sul fronte educativo, il documento propone un rafforzamento della collaborazione tra scuole, servizi territoriali e consultori familiari, con l’istituzione di uno sportello dedicato alla prevenzione della violenza. Obiettivo: intervenire alla radice, educando giovani e adulti al rispetto delle differenze, all’uguaglianza e alla relazione sana tra uomo e donna, anche attraverso percorsi obbligatori di educazione alla cittadinanza.
La proposta non si ferma qui: un’attenzione particolare è rivolta anche alla fase più critica, quella della denuncia. Il Consiglio invita a perfezionare strategie di accoglienza, concertate con gli organismi di pubblica sicurezza, per rendere il percorso delle vittime meno traumatico, soprattutto nei casi in cui l’aggressore sia un familiare.
“Non bastano lo sdegno e la solidarietà”, ha affermato il Sindaco Raimondo Cacciotto. “È necessario convogliare più energie per affermare i valori della vita e della dignità, migliorare la capacità di denuncia e garantire prossimità alle persone più fragili. Prevenire i femminicidi passa anche da questo, oltre che dai meccanismi di tutela e assistenza delle vittime”.
L’ordine del giorno, presentato dalle consigliere Beatrice Podda e Anna Arca Sedda insieme a Christian Mulas, primo firmatario, nasce dalla consapevolezza che la violenza sulle donne non è un problema distante: è una piaga che colpisce anche il nostro territorio, con vittime italiane e straniere, e spesso coinvolge anche minori.
Un fenomeno che, come sottolineato dai firmatari, condiziona la libertà e i diritti fondamentali delle donne, alimentando paura e insicurezza. “Meritano attenzione e rispetto particolari, perché il loro diritto di vivere una vita libera e sicura non può essere sacrificato sull’altare dell’indifferenza”, si legge nel documento.
Oggi il problema è stato affrontato con decisione. Ma sarà sufficiente? Gli impegni presi sono un passo nella giusta direzione, ma la vera sfida sarà trasformarli in azioni tangibili e durature. La violenza non si combatte solo con le dichiarazioni, ma con una comunità che sappia mettere in pratica ogni giorno i valori di rispetto, uguaglianza e giustizia. La strada è tracciata, ma camminarla sarà una prova per tutta la città.
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