La guerra in Ucraina ha innescato una nuova dinamica sul mercato immobiliare della Sardegna, già complesso e caratterizzato da costi in crescita nelle aree turistiche. L’esodo di persone con disponibilità economiche dai Paesi dell’Est Europa, desiderose di trovare rifugio in luoghi più tranquilli, sta influenzando i valori immobiliari, facendo salire ulteriormente i prezzi in un contesto globale già segnato da instabilità e crisi economiche.
Secondo il report di Tecnocasa, i valori delle abitazioni in località turistiche sarde sono aumentati mediamente del 2,6% nella prima metà del 2024, con punte significative: +3,6% nel sud dell’isola e +4,6% nella provincia di Sassari.
Il lieve incremento dello 0,3% nella provincia di Cagliari riflette una tendenza di stabilità, ma il quadro complessivo è chiaro: la Sardegna diventa sempre più ambita, non solo per i turisti ma per chi cerca un rifugio lontano da tensioni politiche e sociali.
Alghero, Olbia, Villasimius e altre aree costiere sono tra le destinazioni privilegiate. Acquirenti provenienti dall’Est Europa cercano in Sardegna una seconda casa, spesso con budget sotto i 100mila euro, sfruttando i collegamenti diretti con le città dell’isola, in particolare da Alghero e Olbia. Questo flusso di investitori internazionali non solo fa salire i prezzi, ma accresce anche la pressione sul mercato locale, rendendo l’acquisto di un’abitazione un traguardo sempre più arduo per le famiglie sarde.
I residenti locali, già provati da una situazione economica difficile, affrontano sfide crescenti per accedere alla proprietà immobiliare o semplicemente trovare alloggi adeguati. Nonostante un aumento del 10,4% nelle erogazioni di mutui nel secondo trimestre del 2024, per un totale di 216,6 milioni di euro, l’accessibilità abitativa resta un problema spinoso.
Le famiglie sarde vedono sempre più l’acquisto di una casa come un miraggio, mentre l’isola si trasforma in una meta per investitori stranieri e per coloro che cercano un rifugio sicuro in un’Europa sempre più inquieta.
Nonostante il mercato si mostri dinamico e in crescita, soprattutto per chi desidera avviare attività turistiche ricettive nelle zone come Marina e Castello a Cagliari, rimane una questione sociale irrisolta. L’aumento dei prezzi rappresenta un’ulteriore spinta verso una polarizzazione tra chi può permettersi una seconda casa in Sardegna e chi, pur essendo nato e cresciuto sull’isola, rischia di rimanere escluso da un diritto fondamentale come quello all’abitazione. Questa “gentrificazione” silenziosa, accelerata da crisi geopolitiche e dinamiche di mercato, accentua il divario sociale e mette a rischio la coesione delle comunità locali, che faticano a mantenere le proprie radici in un territorio sempre più “colonizzato” dal denaro e dal turismo d'élite.
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