Mercoledì 9 ottobre, nella zona di Cea Romana a Villasalto, è avvenuto un momento tanto atteso quanto emozionante: 22 giovani grifoni sono stati liberati nell’ambito del progetto LIFE Safe for Vultures. Un evento raro che ha lasciato tutti i presenti senza fiato, nonostante alcuni di loro abbiano già partecipato a progetti simili. La voliera che li ha ospitati per sei mesi è stata aperta, e nel giro di pochi minuti, i rapaci si sono alzati in volo, sfruttando le correnti ascensionali e assaporando per la prima volta la libertà.
I grifoni, nati tutti nel 2023, provengono principalmente dalla Spagna, con l’eccezione di un esemplare francese. Tra loro, due sono nati in cattività e rappresentano un simbolo della lotta per la conservazione di questa specie, ormai estinta nel Sud Sardegna dagli anni Sessanta.
Il ritorno di questi animali in natura segna un passo importante nel ripopolamento della specie, un obiettivo che mira a ristabilire l’equilibrio ecosistemico compromesso da fattori come la carenza alimentare, l’avvelenamento e l’interazione con le infrastrutture energetiche.
Il monitoraggio dei grifoni liberati avviene tramite trasmettitori satellitari, installati prima del rilascio per controllarne i movimenti. Al momento, gli esemplari sembrano rimanere vicini all’area di liberazione, con solo tre di loro che hanno esplorato la zona costiera tra Muravera e San Priamo. L'auspicio è che presto si uniscano ai 15 grifoni liberati lo scorso aprile, nell'ambito dello stesso progetto, con l’obiettivo di riportare il grifone in tutto il territorio sardo.
Il progetto, di cui è capofila il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Sassari, vede coinvolti partner come l’Agenzia Forestas, il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, E-Distribuzione e la Vulture Conservation Foundation.
L’iniziativa ha preso il via a maggio, quando i grifoni sono stati trasferiti dalla Spagna al centro di recupero della fauna selvatica di Bonassai, dove hanno trascorso il periodo di quarantena e sono stati sottoposti a rigidi controlli sanitari. Dopo essere stati trasferiti a Villasalto, il contatto con l’uomo è stato ridotto al minimo per garantire il successo dell’involo.
La preparazione finale per il rilascio è avvenuta il 4 ottobre, quando gli esemplari sono stati sottoposti a marcatura alare attraverso la decolorazione delle penne, un metodo che consente di riconoscerli anche a lunghe distanze. Questo accorgimento permette di distinguere i grifoni provenienti dalla colonia sarda da quelli di origine spagnola, oltre a identificare gli esemplari liberati a Villasalto rispetto a quelli precedentemente rilasciati nel nord-ovest della Sardegna.
Grazie ai trasmettitori satellitari, sarà possibile monitorare in tempo reale non solo i movimenti degli uccelli, ma anche studiarne il comportamento: il dispositivo, dotato di accelerometro, permetterà di sapere quando i grifoni stanno volando, mangiando o riposando.
Il progetto LIFE Safe for Vultures è una straordinaria occasione per riportare il grifone a svolgere il ruolo che gli spetta nell’ecosistema sardo, contribuendo al ripristino di un patrimonio naturale che sembrava ormai perduto.
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