La raccolta firme. Contro l'eolico. È finita. Ma l'unione Sarda non abbandonerà il cannoneggiamento. Perché è un fatto politico. Positivo, comunque, il risveglio della coscienza popolare dei sardi. Atavicamente assopiti di fronte alle oppressioni. Come è accaduto con le servitù militari, con le dislocazioni di industrie che hanno lasciato solo inquinamenti, cattedrali nel deserto e illusioni perdute. O come è accaduto e accade con tutti i segni del sottosviluppo della Sardegna. Dominata da comitati di affari, massoneria, interessi speculativi.
Di cui l'informazione, oggi, è parte integrante. E, intanto, quanti sono saliti, con sete opportunistica sul carro dell'ondata emozionale? Tanti, tantissimi. Giusto, comunque, battersi contro una transizione energetica speculativa e per questo devastante. Ma in tutto ciò manca una visione di Sardegna. Precisa e realistica. Che crei in questa Isola benedetta i lumi del progresso. E gli stimoli per frenare l'emigrazione. Impedendo ai nostri giovani di lasciare le loro radici. Perché senza di loro non c'è futuro. Come ben sappiamo. E come ben sanno anche gli squali degli affari. Ed i loro seguaci. Mario Guerrini.
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