Dagli 883 a Jurassic Park: La società si aggrappa alla nostalgia

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  Porto Rotondo e San Teodoro, due gioielli della Costa Smeralda, stanno per essere invase da un'ondata di nostalgia. Non si tratta di un richiamo alla tradizione sarda, ma di un revival anni '90, quei giorni in cui la gioventù di oggi era solo un'idea nella mente dei giovani adulti di allora. L'evento "90 Wonderland" promette di trasformare l'11 e il 12 agosto in un viaggio nel tempo, riportando in vita un decennio che, a quanto pare, non è mai veramente scomparso dalle menti e dai cuori di chi lo ha vissuto. In queste serate, chi ha ballato sulle note di "Blue" degli Eiffel 65 e cantato "Hanno ucciso l'uomo ragno" degli 883 potrà rivivere i suoi momenti di gloria. Mentre i figli si chiedono cosa mai possa esserci di affascinante in un'epoca senza social media, mamma e papà si preparano a rispondere: "Questa volta torniamo tardi". È un curioso ribaltamento dei ruoli, un momento di rivincita per chi è stato bollato come boomer. Cosa dice questa ennesima celebrazione del passato sul nostro presente? In un mondo che sembra aver perso la bussola del futuro, ci aggrappiamo al conosciuto, al rassicurante. La nostalgia diventa un rifugio, un luogo sicuro dove tornare per sfuggire all'incertezza del domani. È come se la società, incapace di proiettarsi verso il futuro, cercasse conforto nel passato, in quei tempi apparentemente più semplici e felici. 

  La direzione artistica di queste serate è nelle mani di Willy Bergamin, Francesco Ciconte e Davide Menegazzo, un trio che condivide la passione per un'epoca che ha segnato la loro giovinezza. Dal 2008, hanno dato vita a quasi 400 eventi, cercando di mantenere vivo lo spirito degli anni '90 attraverso format come "Duemila Wonderland" e "It's 90 Time". Ciconte racconta che il loro obiettivo è far divertire senza inibizioni, creando eventi che siano freschi e positivi. Una missione nobile, ma che rivela anche una certa malinconia: il desiderio di rivivere ogni giorno un passato ormai lontano. Il problema non è celebrare il passato, ma farlo diventare il fulcro della nostra esistenza. La società sembra vivere in una perenne ricerca del déjà vu, incapace di generare nuove visioni, nuove utopie. Siamo passati da un'epoca in cui il futuro era un sogno da realizzare a un tempo in cui il passato è un sogno da rivivere. Il rischio è quello di restare intrappolati in un loop temporale, dove l'innovazione cede il passo alla replica e l'audacia al ricordo. Le serate a Porto Rotondo e San Teodoro saranno sicuramente un successo. Le hit pop, rock e dance degli anni '90 faranno ballare tutti, dai Nirvana a Jovanotti, con intermezzi di Spider-Man e Mario Bros. Ma mentre celebriamo il passato, non dimentichiamo di costruire il futuro. La nostalgia è dolce, ma non può essere l'unico sapore della nostra vita.