Nell'oscurità della Situation Room, Joe Biden e Kamala Harris si trovano circondati dai più alti consiglieri della sicurezza nazionale. La situazione è critica: l'intelligence indica che l'Iran è pronto a colpire Israele. Le discussioni sono intense e il tempo stringe.
Le tensioni sono palpabili, soprattutto dopo che due razzi hanno colpito una base americana in Iraq, causando feriti. Biden, dopo un colloquio con il re giordano Abdallah, ha ribadito la determinazione americana: "Siamo pronti a difendere le nostre forze e rispondere a qualsiasi attacco".
La scena è un vortice di comunicazioni, mappe e strategie, con ogni decisione che potrebbe determinare il destino di milioni. In un mondo sull'orlo del conflitto, le diplomazie internazionali lavorano incessantemente per evitare una catastrofe che potrebbe incendiare l'intero Medio Oriente.
Le Nazioni Unite, insieme agli alleati europei, stanno cercando di mediare una soluzione pacifica. Ma la sfida è ardua: l'Iran sembra deciso a mostrare la propria forza, mentre Israele ha già posto le proprie difese in stato di massima allerta.
Qualsiasi azione militare potrebbe avere ripercussioni devastanti. Le alleanze globali sono messe alla prova, con ogni nazione che valuta le proprie mosse in uno scenario estremamente volatile.
Biden e Harris sanno che ogni decisione presa nella Situation Room avrà conseguenze a lungo termine. La posta in gioco è altissima e il mondo osserva con il fiato sospeso.