L'osservatorio di Guerrini: L'indipendentismo in Sardegna

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  L'indipendentismo. In Sardegna. È nel seno di una sparuta compagnia di sventura. Politici, politicanti e rivoluzionari parolai. L'indipendenza è un target che si tira fuori per fare intendere, anche a chi non gliene importa nulla, che chi la propone è un duro. Ma in realtà è solo un burattino. Che usa quel termine con la consapevolezza che è semplicemente una parola usata cone strumento politico. L'indipendenza è un miraggio. Non ce l'hanno neanche i corsi. Che hanno le palle. Purtroppo lo Stato è una realtà ormai radicata. Impossibile da abbattere. L'evocazione della indipendentzia è un paravento. Che neanche i politici sardisti vogliono. Come Christian Solinas ha dimostrato. 

  Legandosi al carro salviniano. Io parlo con sentimento animato da forte indipendentismo. Davanti alle sopraffazioni di Roma, di cui la Sardegna è una Kolonia, e di Bruxelles, di cui l'Isola è semplicemente una fastidiosa entità territoriale. La realtà è che noi sardi siamo anche profondamente italiani. E questo nessuno lo vuole dire. La vera indipendenza della Sardegna è la piena applicazione dello Statuto Sardo. Che è legge dello Stato. Ma che mai e poi mai è stato difeso ed affermato. Anzi, proprio il Psd'Az del padrone Solinas e del suo luogotenente Antonio Moro (entrambi massoni persi) ha consapevolmente trascurato l'occasione storica di ricominciare ad affermare lo Statuto. Ed il loro sardismo è stato quello dei poltronifici e delle inchieste dei Pm. Lo Statuto Sardo, purtroppo, nasce con un vizio sostanziale: è ignorato dai parlamentari sardi. Oltreché dagli stessi sardisti. Per questo, io credo, l'unica strada da percorrere per dare libertà alla Sardegna dal giogo romano e da Bruxelles, sia solo la Forza dello Statuto Sardo. Ma non gliene frega niente a nessuno. E proprio la neo Governatrice Alessandra Todde dovrebbe invece tenerne conto.