L'elezione di Ilaria Salis al Parlamento Europeo con Alleanza Verdi e Sinistra (Avs) ha scatenato un turbine di polemiche, rivelando una figura controversa che incarna molte delle contraddizioni della sinistra italiana. L'episodio che ha riacceso i riflettori su di lei riguarda la casa occupata abusivamente a Milano, una storia che mette in luce le incongruenze di una certa politica.
Ilaria Salis non ha mai nascosto il suo passato militante nel Movimento di Lotta per la Casa. Anzi, lo rivendica con orgoglio. "Vivere in una casa occupata non è da furbetti. Azione illegale ma legittima", ha dichiarato, giustificando così il suo comportamento passato come una forma di resistenza alle ingiustizie sociali. Ma questa difesa cade a pezzi quando si considera il debito di 90mila euro accumulato con l'Aler, l'azienda per l'edilizia residenziale lombarda, che ha confermato le denunce per l'occupazione abusiva.
La storia della Salis è intrisa di controversie. Arrestata in Ungheria per aver aggredito militanti di estrema destra, ha passato mesi di detenzione che non hanno fatto altro che cementare la sua fama di pasionaria della sinistra. Ora, eletta europarlamentare, continua a sfidare le istituzioni con dichiarazioni al vetriolo. "Il sovranismo è il nuovo fascismo", ha scritto sui social, etichettando milioni di italiani con una superficialità che fa rabbrividire.
Nel suo manifesto politico, la Salis non risparmia accuse e propone soluzioni che paiono utopiche. Critica il presunto potere mediatico reazionario e la proliferazione del populismo di destra, dimenticando che lei stessa beneficia di un sistema che le permette di percepire un lauto stipendio da europarlamentare. La sua retorica, che mescola il linguaggio dell'antifascismo internazionalista con un'analisi sociopolitica superficiale, offende e polarizza, piuttosto che unire e costruire.
Non sorprende che la destra italiana, e non solo, abbia reagito con veemenza.
Le parole di Umberto, un uomo costretto a dormire in auto per giorni dopo che la sua casa era stata occupata, risuonano come un'accusa severa. "Dovrebbero provare, almeno una volta, la sensazione di rientrare dal lavoro e trovare la casa occupata", ha detto, criticando aspramente la posizione della Salis e dei suoi sostenitori.
La vicenda di Ilaria Salis rappresenta un nodo irrisolto nel dibattito politico italiano. Da una parte, l'esigenza di affrontare le emergenze abitative con soluzioni concrete e rispettose della legalità; dall'altra, la necessità di una politica che non si limiti alla provocazione e all'insulto, ma che sappia costruire un dialogo costruttivo.
La figura di Ilaria Salis è emblematica di una sinistra che, nel tentativo di difendere i diritti dei più deboli, rischia di perdersi nelle proprie contraddizioni e di alienarsi una parte significativa dell'elettorato. Il suo cammino a Bruxelles sarà certamente osservato con attenzione, ma anche con una crescente dose di giustificato scetticismo.
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