Alessandra Todde, Governatrice della Regione Sardegna. Mi ha scritto in merito al precedente post. Sul tema della fusione degli aeroporti sardi. Dichiarandosi al di fuori degli "affari". Spero che non si sia inteso questo. Perché non l'ho scritto. E non posso avere che certezza sulla sua estraneità al fine economico, molto consistente, della gestione degli aeroporti isolani. Ma è pur vero che il ruolo politico, anche in questa vicenda, sia significativo. E gli "affari" finanziari ancora una volta contrappongano i due principali gruppi editoriali sardi. Come ho appunto scritto stamani. Io penso che la privatizzazione degli scali isolani sia un bene. Come insegna il modello di Roma Fiumicino. Dove il ruolo dei Benetton ha portato l'aeroporto romano ad essere uno dei migliori al mondo.
Per questo, la mano privata non va considerata solo dal punto di vista speculativo. Che è l'obbiettivo delle cosiddette holding (società finanziarie). La fusione dei tre aeroporti sardi (Alghero, Olbia, Cagliari) potrebbe suscitare qualche perplessità. Perché potrebbe rappresentare un monopolio. Ma una organizzazione con una filosofia omogenea può invece essere una garanzia di efficienza. Poi, che al fondo di tutto ci siano gli "affari", è comunque fuori di discussione. La holding di Roma è la Mundys (ex Atlantia). La cui quota azionaria è del 99,39 %. Il resto e diviso tra entità territoriali. Alessandra Todde mi ha precisato che "Cagliari è obbligato da una normativa europea a cedere la maggioranza delle quote se supera i 5 milioni di passeggeri (oggi sono 4 milioni 800 mila)". Il tutto per "affari" di vasta portata. "Affari certamente non miei", ha detto nella sua interlocuzione con me Alessandra Todde. Che sta - sottolinea - "negoziando un ruolo forte strategico e di controllo pubblico".
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