Tempesta sulle rinnovabili: La Sardegna in barricata contro l'assalto al territorio

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  Il vento delle rinnovabili soffia forte sulla Sardegna, ma non tutti ne sentono il profumo di progresso. La moratoria della Giunta Todde sulle energie rinnovabili è giunta in consiglio regionale, scatenando una tempesta di opposizioni. Domani, sotto il palazzo del consiglio regionale, i comitati si riuniranno in un nuovo sit-in, una mobilitazione che richiama alla mente le lotte di un tempo, contro quello che considerano un assalto ai preziosi territori sardi. Questi comitati, riuniti ieri in un coordinamento serrato, non hanno dubbi: il disegno di legge della Giunta è solo un palliativo, incapace di risolvere il problema alla radice. La loro voce, potente e intransigente, si leva contro ciò che vedono come piani di speculazione travestiti da progresso. Eolico e fotovoltaico, per loro, rappresentano non il futuro verde, ma un incubo di espropri e devastazione. Il Nuorese, cuore pulsante di questa controversia, è in allarme. 

  Un nuovo progetto per l'installazione di pale eoliche minaccia di strappare la terra sotto i piedi dei suoi abitanti, portando con sé il rischio di un impatto devastante sull'ambizioso progetto dell'Einstein Telescope a Sos Enattos. L'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare ha lanciato l'allarme: le pale eoliche potrebbero compromettere irrimediabilmente la precisione di questa avveniristica impresa scientifica. Ecco dunque i comitati, moderni partigiani, pronti a difendere la loro terra. Il sit-in di domani non sarà solo una protesta, ma un grido di battaglia contro l'assalto al territorio sardo, un richiamo alla ragione, un monito che il progresso non deve mai essere a scapito delle radici profonde di una terra millenaria.