Editoriale: Una governatrice in ritardo – analisi di una contraddizione politica

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  L'autonomia differenziata, con il suo carico di promesse e insidie, continua a tenere banco. La governatrice della Sardegna, Alessandra Todde, si sveglia ora, quando il DL Calderoli ha già passato il vaglio della Camera. Sorpresa o strategia? Fa sorridere il pensiero che fino a ieri, della questione, non sapesse nulla.

  Un politico del calibro di Todde che cade dal pero solo ora? Difficile crederlo. Forse la sua improvvisa opposizione è frutto di una precisa scelta politica: cavalcare l'onda dell'indignazione popolare e conquistare il fronte del "No". Un modo per unire sotto un'unica bandiera una regione che sente di essere danneggiata da una riforma che, secondo la governatrice, minaccia l'uguaglianza e la dignità sociale garantite dalla Costituzione. 

  La Sardegna, con il suo statuto speciale, si pone come baluardo contro quella che Todde definisce la "secessione dei ricchi". La sua proposta di coordinarsi con altre regioni del Sud, coinvolgendo anche quelle amministrate da Forza Italia, dimostra una capacità strategica di creare alleanze trasversali. Nel frattempo, non si esclude un ricorso alla Corte Costituzionale e l'idea di un referendum abrogativo promosso dal Movimento 5 Stelle, di cui Todde è una figura di spicco. 

  Un punto, però, rimane oscuro: davvero la governatrice ignorava tutto fino all'ultimo minuto? Se così fosse, sarebbe un grave segno di disattenzione. Ma se, più probabilmente, Todde ha atteso il momento giusto per uscire allo scoperto, allora ci troviamo di fronte a una mossa politica astuta, sebbene rischiosa. Una scommessa che potrebbe consolidare la sua leadership, ma anche esporla a critiche feroci di opportunismo. Indro Montanelli ci avrebbe visti in una risata amara: la politica italiana, sempre pronta a stupirci con ritardi calcolati e strategie dell'ultima ora. Ma in questo gioco di specchi e rimandi, resta un fatto: l'autonomia differenziata non è solo un tema tecnico, ma una questione di equità e giustizia sociale, e su questo campo Todde ha deciso di giocare la sua partita più importante.