Giovani in rete: La generazione perduta delle fake news

-
  Viviamo in un’epoca in cui l’informazione è alla portata di tutti, eppure i maturandi, i futuri leader del nostro mondo, dimostrano una sconcertante incapacità di discernimento critico. Questo fallimento si manifesta in modo eclatante durante gli esami di maturità, quando le fake news dilagano senza controllo. Secondo un recente sondaggio di Skuola.net, quasi un quarto degli studenti crede erroneamente di poter utilizzare lo smartphone durante le prove d’esame. Alcuni addirittura pensano di poter impiegare l’intelligenza artificiale per superare le difficoltà. Questa è la triste realtà: giovani che, pur passando ore incollati agli schermi, sono incapaci di distinguere la verità dalla menzogna. 

  Gli algoritmi li intrappolano in bolle di disinformazione, alimentando illusioni pericolose. La Polizia Postale e Skuola.net hanno lanciato la campagna “Maturità al sicuro” per contrastare questa epidemia di ignoranza, ma i numeri sono allarmanti. L'uso improprio della tecnologia è solo la punta dell’iceberg di una generazione che si lascia guidare ciecamente dai big data, perdendo ogni capacità di pensiero critico. Questo non è solo un problema degli esami di maturità, è un problema sociale che rischia di compromettere il nostro futuro. La giustizia impone regole chiare: smartphone e smartwatch devono essere spenti e consegnati alla commissione. 

  Chiunque tenti di infrangere queste regole deve affrontare le conseguenze più severe. La leggerezza con cui questi giovani affrontano il proprio futuro è spaventosa, e la società deve rispondere con fermezza. Siamo di fronte a una generazione persa, ingannata dalle luci seducenti dello schermo, incapace di distinguere il vero dal falso. È necessario un risveglio collettivo, un ritorno all’educazione critica che possa salvare questi giovani dall’abisso della disinformazione. Se non agiamo ora, rischiamo di perdere una generazione intera, sacrificata sull’altare delle fake news e della superficialità.