La sacralità sfruttata del Voto: Il paradosso della democrazia

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  Votate! Votate! Dicono tutti. Correte alle urne per le elezioni comunali, per le elezioni europee, per qualsiasi cosa che sembri confermare la patetica illusione di una democrazia vibrante e partecipativa. Ma fermatevi un attimo a riflettere su chi, effettivamente, garantisce il funzionamento di questa tanto decantata democrazia. Sono le persone che presiedono ai seggi elettorali, quegli eroi invisibili costretti a turni disumani dalle 7 del mattino alle 23, trattati con la generosità di un regime che elargisce briciole dorate spacciandole per pepite d'oro.

  Il governo Meloni ha "generosamente" aumentato il rimborso forfettario del 15%. Un aumento ridicolo che neanche sfiora la soglia della dignità. Figuriamoci se avessero osato proporre una paga commisurata alle ore effettive di lavoro! Questo non conviene alla nostra bella Italia, alla nostra splendida regione, alla nostra magnifica Europa. No, perché nessuno vuole più fare questo lavoro ingrato, costantemente sotto gli occhi vigili di un sistema che sfrutta e sorride beffardamente. 

   Ed eccoci qui, a ritornare al voto di due giorni, un giorno e mezzo per essere precisi. Dalle 15 alle 23 del sabato, e poi di nuovo dalle 7 alle 23 della domenica. Un maratona elettorale che non risparmia nessuno. In uno stato dove la democrazia è una parola vuota, un concetto che si dissolve come polvere al vento quando si tratta di garantire diritti e dignità a chi effettivamente la sorregge. 

  I politicanti, intanto, si fanno votare per i loro tornaconti personali, giocando la carta della partecipazione come se fosse un trofeo. Ma chi raccoglie i loro voti? Chi passa le ore a gestire l'afflusso dei cittadini alle urne, se non quelle persone del seggio pagate con le briciole? Loro, e solo loro, meritano l'aura di sacralità che il governo finge di riconoscere con ridicole elemosine. E allora, votate! Votate pure! Continuate a sostenere questa parodia di democrazia. Ma sappiate che dietro ogni scheda, dietro ogni urna, c'è qualcuno che sta sacrificando tempo, energie e dignità per un sistema che non li ripaga mai abbastanza. Questa non è democrazia. Questo è sfruttamento. Sotto gli occhi di tutti.