Un matematico alla corte di Dio: il caso Boas Erez

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  In un mondo dove la scienza sembra spesso scontrarsi con la fede, Boas Erez, matematico svizzero di prestigio, sorprende tutti con una svolta mistica. Figlio di un ebreo e di una protestante, Erez ha sempre navigato tra numeri e teoremi, resistendo a ogni richiamo divino. Eppure, alla soglia dei sessant'anni, si arrende all'abbraccio del cattolicesimo. Non è stato un fulmine a ciel sereno, ma un percorso tortuoso, segnato da promesse celesti e da una serenità finalmente ritrovata. Gli amici ebrei, stupiti ma rispettosi, osservano il nuovo corso della sua vita.

  Erez, noto per la sua mente analitica e il rigore scientifico, ha spiegato come il suo viaggio verso Dio sia stato graduale, una lenta erosione delle resistenze interiori. "Ho smesso di resistere a Dio", ha dichiarato, parole che risuonano come una confessione inaspettata ma sincera. La sua conversione non è solo una questione personale, ma un simbolo potente di come fede e ragione possano coesistere, sfidando il dualismo che spesso separa scienza e spiritualità. In un'epoca in cui il dialogo tra fede e scienza è più necessario che mai, la storia di Boas Erez diventa un faro di speranza e riflessione. Chiunque conosca Erez sa che la sua decisione non è stata presa alla leggera. 

  La conversione, infatti, è il frutto di riflessioni profonde e di esperienze toccanti, tra cui la promessa di una cara amica di pregare per lui dopo la morte. Questo gesto di intercessione ha toccato corde profonde nell'animo del matematico, facendolo avvicinare gradualmente alla fede cattolica. Con questa conversione, Boas Erez non solo abbraccia una nuova dimensione spirituale, ma diventa anche un testimone vivente della complessità e della bellezza del cammino umano verso il divino. Una storia che invita tutti noi a riflettere sul mistero della fede e sull'incessante ricerca del significato nella vita.