Oggi, 2 giugno, si celebra la Festa della Repubblica. In questa giornata si ricorda la nascita della Repubblica italiana avvenuta settantotto anni fa: fu sancita nel 1946 con il referendum a suffragio universale indetto per scegliere la forma istituzionale da dare al Paese. Un evento che segnò anche l'ingresso delle donne nella vita politica italiana.
Diverse le iniziative, con Roma cuore delle celebrazioni: dalle cerimonie solenni davanti ai simboli del Paese, come la deposizione da parte del presidente Sergio Mattarella della corona di alloro all’Altare della Patria, alla parata in via dei Fori Imperiali, con l'inno cantato da Claudio Baglioni e il passaggio delle Frecce tricolori, fino alla facciata di Palazzo Chigi illuminata dal tricolore per diverse ore.
Il primo appuntamento, quindi, è all’Altare della Patria: poco dopo le 9 il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, davanti alle alte cariche dello Stato, depone una corona di alloro.
"A difesa della Repubblica. Al servizio del Paese" è il titolo del tema scelto per le celebrazioni del 2024, che si aprono alle 9 e 15 con l'alzabandiera solenne all'Altare della Patria e l'omaggio al Milite Ignoto, dove sarà deposta una corona d'alloro da parte del presidente Sergio Mattarella, accompagnato dalle alte cariche dello Stato.
Poi Mattarella riceverà, in via di San Gregorio, la presentazione dei reparti schierati e assisterà dalla tribuna presidenziale alla tradizionale parata (comincia alle 10 e saranno presenti anche delegazioni provenienti da tutto il mondo), che dal 1948 si svolge lungo via dei Fori Imperiali e coinvolge tutte le componenti dello Stato: personale militare e civile, corpi armati e non armati, bandiere e stendardi, bande e fanfare militari.
L'inno nazionale sarà interpretato per l'occasione da Claudio Baglioni, accompagnato dalla banda interforze della Difesa: "Eseguirlo è un onore grandissimo e il dono di un dolce ricordo di me bambino e mio padre carabiniere che mi scuote all'alba per correre a vedere la parata militare - ha raccontato il cantautore -. E negli occhi del cuore, anche se non ne capivo ancora il significato, la visione di un mondo perfetto, di un futuro radioso e più largo di quel cielo assolato. L'idea di un intero Paese di gente perbene".
Gli onori finali sono affidati alla fanfara del quarto reggimento dei carabinieri a cavallo e al reggimento corazzieri. Alla fine lo spettacolo si sposta nei cieli di Roma, con il passaggio delle Frecce tricolori della pattuglia acrobatica nazionale, la più numerosa al mondo: dieci aerei, di cui nove in formazione e uno solista.
Se da un lato queste celebrazioni rappresentano un momento di orgoglio nazionale, dall'altro non possiamo fare a meno di notare l'ipocrisia insita in tali manifestazioni. Mentre si glorifica la Repubblica con parate e fanfare, la realtà quotidiana degli italiani è ben diversa. La disoccupazione, la precarietà e le difficoltà economiche affliggono gran parte della popolazione, rendendo queste celebrazioni quasi un paravento dietro il quale si nascondono i veri problemi del Paese.
E così, mentre le Frecce Tricolori solcano i cieli di Roma e le bande militari suonano marce trionfali, milioni di italiani si interrogano sul futuro e sul significato reale di una Repubblica che sembra aver perso di vista i valori fondamentali su cui è stata fondata. La Festa della Repubblica dovrebbe essere un momento di riflessione e impegno, non solo una vetrina di patriottismo di facciata.
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