La Sardegna sta attraverso una crisi demografica senza precedenti, caratterizzata da una fecondità estremamente bassa e prospettive future preoccupanti per la popolazione, soprattutto nelle aree interne. Nonostante l'importanza di tale tema, la natalità ha ricevuto scarsa attenzione durante le recenti elezioni regionali.
Marcantonio Caltabiano e Gabriele Ruiu evidenziano come il numero di nati nell'isola sia in calo costante, raggiungendo nel 2022 il numero più basso dall'Unità d'Italia, con solo 7.703 nascite.
La situazione è ulteriormente complicata da un crescente numero di donne senza figli e da un tasso di fecondità che rimane ben al di sotto della soglia di ricambio generazionale da oltre trent'anni. L'invecchiamento della popolazione e la diminuzione degli abitanti sono destinati a ridurre significativamente il numero di residenti in Sardegna entro la fine del secolo, con una quota di ultrassessantacinquenni che supererà il 40% del totale.
Le cause principali di questa crisi sono identificate nella sfiducia delle giovani coppie riguardo alla loro stabilità economica e alla difficoltà di adattarsi a un mondo lavorativo sempre più precario. Inoltre, il forte attaccamento alla cultura sarda, che enfatizza l'importanza dell'autonomia economica prima di formare un nuovo nucleo familiare, contribuisce a rallentare le decisioni di fecondità.
Per contrastare questo declino demografico, è necessario intervenire immediatamente su più fronti, favorendo la transizione dall'educazione al lavoro qualificato e migliorando i servizi di conciliazione tra vita lavorativa e familiare.
Tuttavia, lo spopolamento delle aree interne rappresenta una sfida significativa per la creazione di un'offerta di servizi adeguata, creando un circolo vizioso che alimenta la fuga dalle zone più rurali.
I fondi europei per le politiche di coesione rappresentano un'opportunità per affrontare questi problemi, ma richiedono un utilizzo efficace e mirato. Solo attraverso un approccio integrato, che combini politiche lavorative e sociali, la Sardegna potrà sperare di invertire questa tendenza demografica negativa e garantire un futuro sostenibile per le sue comunità.
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