Sassari: l'arcivescovo alla celebrazione di Santa Lucia
15 dic 2019 10:45 -
red
"Santa Lucia porta un nome speciale. Su di lei non ci sono tante
notizie e forse nel sociale aveva altri nomi rispetto a quello con il
quale la conosciamo. Ma questo nome dice quello che è stata la sua
vita: piena di luce e la sua azione è stata improntata a mantenere
viva la luce battesimale".
Così ieri l'arcivescovo di Sassari, monsignor Gian Franco Saba, si è
rivolto ai tanti fedeli, pazienti e operatori sanitari, che si sono
ritrovati nella piccola cappella al piano terra del Palazzo Clemente,
per celebrare la festività della patrona della vista. Una festa che si
svolge ogni anno con grande partecipazione e con la grande
collaborazione del personale dell'unità operativa Clinica Oculistica
diretta dal professor Francesco Boscia. L'arcivescovo ha sottolineato
la necessità di mantenere viva la luce della fede che deve illuminare
il cammino da vivere insieme.
«Vogliamo ritrovare la gioia di stare assieme – ha detto in apertura
della celebrazione il cappellano del Santissima Annunziata, don Piero
Bussu – e dobbiamo accogliere il sacrificio come testimonianza di
vita, che deve suscitare in noi il desiderio di essere un'unica
famiglia, uno spirito che vorremmo si instaurasse in ogni ambito
ospedaliero».
L'arcivescovo quindi, dopo la concelebrazione con i cappellani del
presidio ospedaliero, don Piero Bussu, padre Eugenio Pesenti e don
Paolo Mulas, con il rettore del seminario di Sassari, don Andrea
Piras, i sacerdoti don Antonio Tanca e don Angelo Demontis e due
seminaristi, ha fatto visita ai pazienti del reparto di clinica
Oculistica, accompagnato dai medici del reparto, dal direttore
generale Nicolò Orrù e dal direttore amministrativo Chiara Seazzu.
L'animazione del coro, durante la celebrazione liturgica, è stata
curata dal dottor Jacopo Marzano