Quella dell’economia circolare non è un’idea nuova: Giuseppe Garibaldi
visse per trent’anni nell’isola di Caprera tenendo conto di principi
che oggi definiremmo “ecosostenibili” e trasformando una grossa parte
di quell’isola arida in un moderno sistema di colture. Tra le aree di
Funtanaccia e della Piana della Tola (a sud-est della Casa Bianca),
Garibaldi impiantò infatti una vera e propria azienda agricola sul
modello della fazenda sudamericana, con vigne, frutteti, pozzi, stalle
e mulini. Gran parte di queste opere si trovano oggi in stato di
degrado, mentre le coltivazioni sono scomparse per fare spazio ai pini
e alla macchia mediterranea. Il progetto “Garibaldi Agricoltore”,
promosso dall’omonima associazione presieduta dal pronipote del
Generale, vuole ora valorizzare l'insieme di opere e di colture
introdotte sull’isola di Caprera, a partire dalla riqualificazione
dell'agrumeto all'interno dell'area degli “Orti di Garibaldi”.
Del progetto si parlerà a Roma nel corso del convegno “Garibaldi
Agricoltore: un'esperienza di economia circolare”, promosso dal
senatore del Movimento 5 Stelle e presidente della Commissione
Biblioteca e Archivio Storico Gianni Marilotti, in collaborazione con
la Fasi (Federazione Associazioni Sarde in Italia), la Water Right
Foundation e l’associazione Garibaldi Agricoltore. Appuntamento lunedì
29 aprile presso la Sala Atti Parlamentari della Biblioteca del Senato
in Piazza della Minerva a partire dalle 15 (è gradita la prenotazione
alla mail bibleventi@senato.it).
“Quello che vogliamo far emergere è un aspetto meno conosciuto della
vita di Garibaldi, solitamente noto nelle sue vesti di Generale
ideatore dell'impresa dei Mille”, spiega Marilotti. “La vita
quotidiana dell'Eroe dei due Mondi a Caprera è infatti legata al ciclo
delle stagioni, alla terra, alla natura. Il progetto di promozione e
valorizzazione di quanto realizzato da Garibaldi sull'isola di Caprera
racchiude ed intreccia cultura, ambiente, turismo e impresa. È
l'incontro tra questi ambiti a rappresentare la proiezione ideale del
convegno, con l’obiettivo di valorizzare la figura storica di
Garibaldi attraverso la sua esperienza di economia circolare applicata
sulla sua isola”.
Dopo i saluti del senatore Marilotti e della presidente della Fasi
(Federazione Associazioni Sarde in Italia) Serafina Mascia, avrà
inizio il convegno che, moderato dal giornalista Anthony Muroni, sarà
diviso in tre sessioni, con una introduzione storica, un approccio
scientifico e con una conclusione che identificherà le prospettive per
il futuro.
Protagonista della prima sessione sarà Giuseppe Garibaldi (pronipote
del Generale e presidente dell’associazione “Garibaldi Agricoltore”),
che interverrà sul tema “Progetto Garibaldi Agricoltore: passato,
presente, futuro”.
La sessione scientifica si aprirà invece con l’intervento di Andrea
Gennai (docente e membro del Consiglio Didattico Scientifico del
Master universitario di II livello “Capitale Naturale ed Aree
Protette. Pianificazione, Progettazione e Gestione”, presso
l’Università della Sapienza) sul tema “Agricoltura e tutela della
biodiversità”, per proseguire con la relazione di Fabio Salbitano
(docente di Selvicoltura Urbana, Ecologia del Paesaggio, Valutazione e
Conservazione del Paesaggio Forestale) su “Paesaggio e libertà”.
La sessione “Prospettiva futura” sarà aperta da Mauro Perini
(Presidente Water Right Foundation)?con la relazione “Futuro Vegetale”
(in riferimento alla campagna di recupero dei paesaggi storici
connessi al progetto “300 miliardi di alberi”), proseguirà con
l’intervento di Giuseppe Melis (docente di marketing turistico e
territoriale presso l’Università di Cagliari)?su“Lo sviluppo delle
risorse agricole nell'ambito del marketing territoriale”, e si
concluderà con la relazione di Guido Santini (Chief Technical Advisor
dell'iniziativa FAO "Food for the Cities)?su “Politiche dello
sviluppo, agricoltura e città”.
Per l'occasione l'Archivio Storico del Senato predisporrà delle teche
con le schede dei senatori garibaldini e documenti d'archivio legati
alla permanenza a Caprera di Garibaldi.
Garibaldi sbarcò la prima volta a Caprera il 25 settembre 1849 e negli
anni successivi si distinse come agricoltore che amava innovare. Il
compendio garibaldino si sviluppa attorno ad un cortile centrale, sul
quale si affacciano la cosiddetta Casa Bianca e gli altri edifici che
costituiscono la fattoria, oggi museo. Al centro del cortile l'enorme
"albero di Clelia", il pino che Garibaldi piantò nel 1867, in
occasione della nascita della figlia. Il pino di Clelia è forse
l'albero più celebre piantato da Garibaldi, ma molti altri ne piantò
ricercandoli in ogni parte del Mediterraneo.
Il progetto di recupero dell'area agricola appartenuta a Garibaldi non
rappresenta soltanto un innovativo tentativo di ricostruzione
filologica e conservativa, ma mira a massimizzare obiettivi su più
ambiti. In quello culturale, attraverso la figura storica di Giuseppe
Garibaldi, si vuole recuperare il rapporto tra l'uomo e la natura,
ricostruito sulla base dei suoi quaderni, rinvenuti presso il Museo
del Risorgimento di Milano e gli scritti ritrovati a Roma, dove l'Eroe
del Risorgimento annotava scrupolosamente tutto ciò che sperimentava
sui propri terreni agricoli. Tale attività come agricoltore gli valse
anche dei premi, tra cui la Medaglia per l'Esposizione agricola di
Sassari del 1874.
Dal punto di vista ambientale, l'obiettivo è il recupero dell'area
rurale utilizzata da Giuseppe Garibaldi e il ripristino degli spazi
destinati alle coltivazioni dei terreni agricoli, strappandoli
all'abbandono e alla crescita della vegetazione spontanea.
Strettamente collegata a cultura e ambiente, dal punto di vista
turistico, è la promozione dell'isola di Caprera, nell'ottica della
valorizzazione del turismo sostenibile. A questo proposito, in
connessione col mondo dell'impresa, si pensa all'istituzione di un
premio per start-up innovative che operano nel campo agricolo.