Alla Sironi di Sassari il "Cinema al limite"

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  Il titolo del simposio internazionale organizzato dall'Accademia di belle Arti Mario Sironi di Sassari, lunedì 22 e martedì 23 maggio prossimi. "La questione del limite -dice l’ideatore del simposio, prof. Antonio Bisaccia e Pro-direttore dell’Accademia- non è solo una questione filosofica ma anche di pratica artistica: di linguaggio, insomma. E il cinema, come settima arte che abbraccia le altre sei, rappresenta il correlativo oggettivo -in forma di immagini in movimento- di questo principio. Il limite è un filo rosso sottile che può fare inciampare i linguaggi o può liberarli, rendendo incessante la spinta verso la sperimentazione: oggetto di questo convegno." Il cinema, per come lo si conosce, è morto.

  Ciononostante, i film sono ancora molto vivi. Gli audiovisivi sono dovunque al punto che qualsiasi evento pubblico, quale che sia la sua entità, viene sempre registrato. E gli schermi sono schermi ovunque. Questa situazione ha fatto in modo che la produzione audiovisiva si trovi oggi in un momento cruciale per la sua storia. La sua modalità convenzionale e standardizzata è finita, gli schermi proliferano e i dispositivi che producono immagini in movimento (integrati negli smartphones) sono più diffusi di quanto lo erano le penne a sfera alla fine del periodo di alfabetizzazione. Il collasso del cinema, così come lo abbiamo conosciuto e l’alterazione radicale delle sue forme di fruizione hanno portato alcuni artisti a ripensare radicalmente la forma cinematografica: il modo in cui vengono fruiti, distribuiti e prodotti.

  L’estensione di questi lavori, ognuno dei quali segue una propria traiettoria, dovrebbe essere studiata se si vuole comprendere cosa queste forme ci vogliono dire a proposito delle nuove dinamiche di scambio tra cultura e società. L’importanza di queste nuove forme, il loro potenziale per il futuro, la loro connessione con i cambiamenti più ampi della cultura, sono argomenti che richiedono una riflessione ulteriore. Una riflessione che la "Sironi" propone in due giorni intensissimi di lavori grazie al contributo di esperti e studiosi internazionali. I lavori di lunedì 22 saranno aperti da Antonio Bisaccia il cui intervento sarà intitolato "Per un’archeologia del limite: ovvero la cinelingua del cinema d’artista italiano". A seguire il contributo di R. Bruce Elder, filmmaker e storico dei media, Ryerson University, Toronto, Canada Digital video as colourist art.

  Nello spazio dedicato a relazioni e proiezioni, sempre lunedì: Giuliano Lombardo dell'Accademia di Belle Arti di Firenze che analizzerà "Post-cinema e partecipazione" e il canadese Stephen Broomer media artist e scrittore con "Potamkin and the archeology of cinema". Nel pomeriggio interverranno lo spagnolo Oriol Sanchez, media artist e filmmaker con"Venoms & Victims", a seguire Francisco Algarin Navarro, critico e teorico del cinema il cui contributo è intolato "When the water vapor becomes liquid in the air of video: durational watershed experience and textual criticism in The Extravagant Shadows by David Gatten and Six fois deux by Anne-Marie Miéville and Jean-Luc Godard".

  Martedì 23 aprirà R. Bruce Elder, filmmaker e storico dei media, Ryerson University, Toronto, Canada Digital video as colourist art, seconda parte. Seguirà John Picchione della York University, Toronto, Canada con "Il cinema nell’era digitale: interrogativi e dilemmi". Altri due contributi vedranno protagonisti l'artista canadese Tyler Tekatch "Immersion artist and experience in the new cinema" e Isabel Pedersen dell' Ontario Institute of Technology, Oshawa, Canada "Fear, film, affective computing, and cinematic futures" il titolo della sua relazione.