"Reborn in Performance" è il titolo del laboratorio teatrale universitario organizzato dalla cattedra di letteratura inglese del Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali dell'Università di Sassari (DUMAS) in collaborazione con la compagnia teatrale La Botte e il Cilindro. Il progetto si propone di promuovere la cultura irlandese e rientra in un calendario di attività dedicate allo scrittore e drammaturgo irlandese William Butler Yeats nel 150° anniversario della sua nascita.
Lunedì 8 febbraio alle 20.30 al Teatro Ferroviario di Sassari la parte conclusiva del Laboratorio vede la messa in scena di due drammi per danzatori intitolati "Al pozzo del falco'' e "Il sogno delle ossa".
Il laboratorio teatrale universitario 2015-2016 vede il coinvolgimento di 12 studenti dell’Università di Sassari impegnati in un percorso teorico-pratico di lettura ed esperienza teatrale mirato a stimolare la creatività e la capacità di lettura trasversale, a cavallo tra diversi codici e diverse culture e incentrato sullo studio della letteratura come percorso di crescita individuale e condiviso.
Il Coordinamento didattico e scientifico del progetto è curato da Loredana Salis, la regia dello spettacolo è di Pierpaolo Conconi, le traduzioni sono di Giuseppe Serpillo.
Poeta, saggista e drammaturgo, W.B. Yeats (1865-1939) è ancora una delle figure più influenti del panorama letterario e culturale irlandese. Nato a Dublino, ricercò nel glorioso passato dei miti e degli eroi celtici la possibilità di riscatto per quell’Irlanda il cui intelletto era stato contaminato da secoli di colonizzazione inglese.
Senatore dello Stato Libero d’Irlanda e Premio Nobel per la Letteratura nel 1923, Yeats dedicò la propria vita alla causa irlandese trovando nel teatro il luogo e l’energia per affermare l’identità di un popolo oppresso e per costruire un percorso di rivendicazione e rinascita culturale.
La sperimentazione coi diversi linguaggi del teatro abbracciò anche la tradizione giapponese del No, cui si devono quattro drammi per danzatori e quella parte della produzione drammatica yeatsiana meno commerciale, eppur sempre tanto attuale. Sul palco Manuela Cavaglieri, Elena De Stasio, Jacopo Falugiani, Ilaria Fiori, Eleonora Gaias, Martina Garau, Antonio Lugas, Fabio Nieddu, Antonella Pirino, Alba Scanu e Giulia Siffu.
"Al pozzo del falco", scritta nel 1917, ha come protagonista un giovane guerriero di nome Cuchulain alla ricerca della fonte dell'immortalità, le cui acque miracolose scorrono occasionalmente solo per brevi istanti. Dopo un lungo viaggio per mare, l’eroe giunge al pozzo del falco, un luogo sacro vegliato da una guardiana silenziosa e immobile. È qui che un vecchio attende da tempo immemorabile di poter bere l’acqua della fonte. Lo scorrere dell’acqua è accompagnato dalla danza della guardiana, che cade in trance, posseduta dalla divinità che presiede al pozzo.
Come già avvenuto in passato, anche questa volta il vecchio si addormenta nel momento cruciale; il giovane Cuchulain è ipnotizzato dalla visione di quella danza che per il vecchio è una maledizione. Al risveglio il vecchio si lamenta per l’ennesima occasione persa mentre il giovane, tornato in sé, afferma il proprio nome. L’episodio iniziatico è il primo del ciclo dedicato all’eroe celtico Cuchulain.
"Il sogno delle ossa", del 1919, racconta la vicenda di un giovane in fuga dalla rappresaglia violenta dell’esercito inglese dopo l’insurrezione di Dublino del 1916.
Lontano dal tumulto della città devastata e col favore delle tenebre attenderà un’imbarcazione che lo porterà in salvo, e mentre vaga di notte in terre desolate, incontra due figure, una maschile e una femminile, che dialogano con lui e che alla fine si riveleranno come le ombre infelici di due amanti. Si tratta di Diarmuid e Dervorgilla, cui viene attribuita, da settecento anni, la responsabilità per l’occupazione dell’Irlanda da parte degli inglesi. Questo delitto, gravissimo, deve essere perdonato da chi di quell’atto ha subito le conseguenze, e solo allora i due potranno smettere di vagare e potranno fondersi in una sola ombra. Il fuggiasco è però incapace di perdonare: non capisce che la libertà dal giogo britannico avverrà solo quando il popolo irlandese riuscirà a perdonare il proprio passato.