Francesco Piu, il bluesman che affascina Sassari

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  Sassari ha vissuto ieri una serata di grande musica grazie a Francesco Piu, protagonista di un intenso concerto “one man band” alla Cantina Mazzotti in Piazza Mazzotti. Attraverso le sue chitarre e la voce, l’artista ha trasformato il locale in un vero tempio musicale, regalando al pubblico un concentrato puro di energia e passione che ormai da anni caratterizza la sua carriera. Francesco Piu, classe 1981, è cresciuto a Osilo; autodidatta, ha iniziato a suonare la chitarra a nove anni, e nel tempo ha sviluppato uno stile personale che fonde blues, funky, rock e soul, utilizzando strumenti come chitarra acustica, dobro, weissenborn, banjo, lap steel e armonica. La musica ha portato Francesco a calcare palchi prestigiosi in Italia e all’estero, partecipando a festival come l’International Blues Challenge di Memphis, Cognac Blues Passions, Pistoia Blues, Narcao Blues, Blues Sur Seine e Santa Blues de Tenerife; ha inoltre aperto i concerti di leggende come John Mayall, Johnny Winter, Jimmie Vaughan, Robert Cray e Charlie Musselwhite.

  La sua discografia, con album come Ma-Moo Tones e From the Living Room, ha consolidato la sua reputazione anche fuori dai confini nazionali. Il concerto di ieri a Sassari ha rappresentato, rimarcato la conferma della sua crescita artistica; e la formula “one man band” ha esaltato la sua versatilità, dimostrando come sia capace di creare un suono completo e potente anche da solo. Ogni brano ha raccontato la sua storia musicale, intrecciando tradizione e innovazione, e il pubblico ha risposto con entusiasmo, riconoscendo in Piu un ambasciatore del blues sardo e internazionale. Il blues nasce come linguaggio di resistenza e di espressione profonda, capace di trasformare dolore e fatica in canto e condivisione; è una musica che racconta la vita reale, le radici e le emozioni universali. Nella carriera di Francesco Piu questo significato trova una declinazione personale e originale: il suo blues non è soltanto un omaggio alla tradizione afroamericana, ma diventa un ponte tra culture, un dialogo continuo tra Sardegna e mondo. La sua capacità di fondere il blues con sonorità mediterranee e con la vitalità del funky e del soul dimostra come il genere possa essere reinterpretato senza perdere autenticità. In Piu il blues diventa linguaggio identitario, un modo per raccontare la propria terra e allo stesso tempo inserirla in una dimensione globale; ed ogni concerto è la testimonianza di questa visione: un viaggio che parte dalle radici del blues e approda a una musica personale, vibrante e universale. La serata alla Cantina Mazzotti ha ribadito che Francesco Piu non è unicamente un musicista, ma un narratore di emozioni capace di trasformare ogni concerto in un viaggio. Sassari ha avuto il privilegio di assistere a una performance che resterà come una traccia di un percorso coerente e in continua evoluzione, dove il blues diventa non solo uno stile musicale, ma un linguaggio di vita e di identità.