Sabato 1 novembre, alle 21, Eugenio Finardi porterà al Teatro Massimo di Cagliari uno spettacolo diverso da tutti: “Voce Umana – Uno spettacolo intimo tra musica e parole”. Niente scenografie roboanti, niente orpelli: solo un uomo, una chitarra e la sua storia.
Sul palco, accanto a lui, ci sarà Giovanni “Giuvazza” Maggiore, chitarrista e sound designer. Insieme costruiranno un viaggio che è più una confessione che un concerto. Ogni canzone sarà preceduta da un racconto, un pensiero o un aneddoto. Un dialogo tra musica e vita, tra ciò che resta dentro e ciò che si può dire.
Finardi non canta soltanto: riflette, interroga, ringrazia. Ricorda voci che hanno segnato un’epoca – Demetrio Stratos, Franco Battiato, Alice, Fabrizio De André – amici e compagni di un percorso lungo mezzo secolo. “La voce che consola, che turba, che guarisce”, spiega lui stesso, come se la musica potesse essere una preghiera laica.
Lo spettacolo, prodotto da Sardegna Concerti per la rassegna Musica d’Autore, è costruito come una serie di “quadri”: monologhi e canzoni che si intrecciano in un crescendo intimo. E ci sarà anche un regalo per il pubblico: l’anteprima di alcuni brani inediti dal nuovo concept album in uscita la prossima primavera.
Finardi, che da sempre rifugge le mode, torna con uno show che sembra un ritorno all’essenziale. Una voce e una chitarra, come agli inizi, ma con addosso tutta la vita che c’è stata in mezzo. In fondo, la vera arte non invecchia: semplicemente si spoglia del superfluo.
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