Al Teatro Houdini la critica di Cechov nei confronti della borghesia del suo tempo

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  Sono andati in scena Sabato 29 Giugno i due atti unici di Cechov “La corista” e “Le nozze”, che vogliono essere un manifesto di critica verso la borghesia del suo tempo con i suoi difetti, la sua ostentazione di ricchezza talvolta inesistente e la scala di valori, a volte discutibile, di cui era (e possiamo dire in qualche caso ancora oggi è) rappresentante. Tutto questo in due opere che in quanto atti unici, riescono, in un tempo limitato, a riassumere le ipocrisie con cui l’autore si è confrontato ed alle quali ha deciso, evidentemente, di porre una forte critica. 

  Lo spettatore si è trovato catapultato in una Russia zarista, dove la borghesia voleva fortemente affermarsi ed affermare il potere del proprio denaro, anche se spesso ci si vantava più di quanto fosse lecito vista la pochezza di certe sostanze. Prima un’opera dolceamara, dove c’è spazio anche per la condizione umana in cui ci si poteva mettere rinunciando alla propria dignità, e dopo, invece, una commedia dell’assurdo, dove c’è spazio per le risate ma anche qui, inevitabilmente, c’è del buon materiale per la riflessione. Gli allievi del corso de “Il teatro dell’anima” di Elisa Piano, diretti magistralmente, hanno portato in scena questi testi, con la scelta della regista di rimanere il più fedeli possibile allo spirito del tempo e di ciò che l’autore voleva davvero comunicare.