Lo spettacolo dal vivo in Sardegna ha oggi un primo studio sul settore: mercoledì la presentazione

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  Saranno presentati riferimenti  con indicatori specifici che ne danno una fedele rappresentazione, misurando le ricadute economiche e occupazionali sul territorio. Lo ha stilato il Coordinamento Unitario dello Spettacolo dal vivo della Sardegna. Il CUSS si è costituito lo scorso gennaio come rappresentanza forte, responsabile e propositiva verso la politica e le istituzioni, al fine di affrontare i problemi di un comparto - imprese e lavoratori della musica, del teatro e della danza - messo a dura prova dalle conseguenze della crisi epidemiologica da Covid-19. Vi aderiscono 94 imprese culturali, quasi l’80% della totalità degli organismi professionali attivi in Sardegna.

  Sono 124 quelli finanziati ogni anno dalla Legge regionale n°1 del 22 gennaio 1990 art. 56. Per il 2021, nel bilancio della Regione approvato in forma tecnica nel mese di febbraio, per lo svolgimento nell’Isola di concerti, spettacoli teatrali e di danza è stato stanziato un importo pari a 7 milioni di euro, un contributo che ha visto una sua progressiva riduzione negli ultimi 10 anni: nel 2011 ammontava a circa 11 milioni di euro. Nel 2019, anno al quale si riferiscono i dati raccolti per lo studio, l’investimento della Regione nello spettacolo dal vivo è stato di circa 8 milioni per un bilancio complessivo di circa 9,5 miliardi.

  Lo studio del CUSS: I DATI DELLO SPETTACOLO DAL VIVO IN SARDEGNA - ANNO 2019 sarà presentato alla stampa mercoledì (23 giugno) a Cagliari, presso l’Exma’ (in via San Lucifero 71). All’incontro , con inizio alle ore 11, interverranno i rappresentanti del Coordinamento Unitario dello Spettacolo dal vivo della Sardegna.