Mancano poco meno di 250 giorni al fischio d’inizio dei Mondiali di calcio 2026, e la Adidas ha scelto la ribalta internazionale per presentare Trionda, il nuovo pallone ufficiale della competizione. Una sfera che già promette di entrare nella storia, non solo per la tecnologia che porta con sé, ma anche per la forma: è composta da soli quattro pannelli, il numero più basso mai realizzato.
Colori vivaci e linee decise ne raccontano l’essenza: celebrare le tre Nazioni ospitanti – Canada, Messico e Stati Uniti – fondendo simboli e cromie in un design che unisce arte e sport. Un oggetto che è insieme strumento di gioco e manifesto culturale, figlio della tradizione Adidas ma proiettato nel futuro.
Dalla casa tedesca trapela entusiasmo: «Abbiamo testato il pallone in tutte e tre le Nazioni ospitanti e con tutte le condizioni climatiche. È la miglior sfera possibile, un autentico pezzo di arte e tecnologia».
La vera novità è racchiusa all’interno: Trionda sarà infatti dotato della più recente evoluzione della Adidas Connected Ball, un chip con sensori capaci di registrare in tempo reale i movimenti della sfera. Informazioni che arriveranno direttamente al VAR, permettendo agli arbitri di prendere decisioni più rapide e precise.
Il calcio moderno, sempre più dipendente dalla tecnologia, trova in questo pallone un simbolo: non solo strumento di gioco, ma interprete di una nuova epoca, dove l’istinto del fuoriclasse dovrà convivere con l’occhio implacabile dei dati.
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