Simone lo Zelota e Giuda Taddeo: testimoni della fede e custodi della parola

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  Di Simone, detto lo Zelota, e Giuda, conosciuto come Taddeo, la storia ci offre pochi dettagli. Le informazioni su questi due apostoli sono frammentarie, ma piene di significato. Simone è chiamato "il Cananeo" o "lo Zelota", un appellativo che suggerisce il suo fervore per la legge e la tradizione di Israele. Probabilmente faceva parte del gruppo degli zeloti, ferventi difensori della fede e della purezza della comunità ebraica. Questo suo spirito appassionato lo accompagna anche nel suo percorso come apostolo di Gesù, portandolo a predicare il Vangelo con dedizione fino al martirio in Egitto e Mesopotamia, secondo la tradizione. Giuda, d'altra parte, è noto con gli appellativi di "Taddeo" o "Lebeo", che significano "il magnanimo". 

  Non va confuso con Giuda Iscariota, il traditore, né con Giuda, parente del Signore e futuro vescovo di Gerusalemme. Di lui ci rimane una preziosa testimonianza: una lettera attribuita a suo nome, nella quale mette in guardia i cristiani dai falsi maestri, difendendo la fede dalle insidie che potrebbero minarla. Giuda dedicò la sua vita alla predicazione del messaggio di Cristo, portandolo in Palestina, Siria e, infine, in Mesopotamia, dove trovò la sua missione. Nel Vangelo di Giovanni, durante l'Ultima Cena, Giuda pone una domanda che ancora oggi risuona tra coloro che sono alla ricerca della verità divina: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?». La risposta di Gesù rivela il cuore del suo messaggio: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui».

  Questo dialogo esprime il percorso spirituale che ciascun credente è chiamato a seguire: l'amore per Dio e l'osservanza della sua parola aprono il cuore alla presenza divina, creando una relazione profonda e intima. Oggi, il ricordo di Simone e Giuda Taddeo invita i cristiani a riflettere sul significato della loro testimonianza. Essi insegnano che, mettendosi a disposizione di Dio, è possibile diventare veri portatori della sua parola e strumenti di pace e fraternità nel mondo. La fede, per loro, non è stata solo una convinzione interiore, ma un impegno concreto per costruire una comunità armoniosa e fraterna, come Giuda stesso raccomanda nella sua lettera. In un mondo ancora oggi in cerca di risposte, la vita di questi apostoli è un richiamo a diventare testimoni autentici e instancabili del messaggio cristiano.