Piatti a S'Antiga: Pani cun tamatiga

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  Il pani cun tamatiga (chiamato anche mustazzedu o pratzida) è un piatto tipico del Sud Sardegna (Sulcis). È un semplice pane con pomodoro.

  È un piatto completamente senza lattosio ed è vegano quindi va bene per tutti: intolleranti al lattosio, vegani e allergici alle proteine del latte. L’impasto del pani cun tamatiga è quello tipico della pizza con un mix di farina e semola rimacinata. 

  INGREDIENTI: Per l’impasto: 350 gr di semola rimacinata, 200 gr di farina 0, 250 ml di acqua tiepida più 2 cucchiai (per sciogliere il lievito), 6 gr di lievito di birra, 15 gr di sale fino, 30 ml di olio extravergine di oliva più q.b. Per il ripieno 600-700 gr di pomodori maturi, 5 foglie di basilico,1 – 2 spicchi d’aglio, 50 ml di olio extravergine di oliva. PREPARAZIONE: Sciogliere il lievito in un po’ d’acqua tiepida. Mescolare la semola rimacinata con la farina 0 e il sale fino. Aggiungere il lievito e l’acqua tiepida a poco a poco. Impastare per 10 minuti circa. Aggiungere l’olio extravergine di oliva (a poco a poco) e continuare ad impastare per altri 10 minuti. Incidere l’impasto facendo una croce, coprire con dei tovaglioli in stoffa e lasciare lievitare per circa 4 – 6 ore (dovrebbe raddoppiare di volume). Ora bisogna preparare i pomodori. Lavarli tagliarli a fettine di circa mezzo centimetro. 

  Condirli con olio extravergine d’oliva, aglio, basilico a pezzetti e sale fino. Coprirli e lasciarli insaporire bene. Dividere l’impasto in due parti uguali e stendere la pasta. Mettere una parte della pasta in una teglia da forno precedentemente unta con olio extravergine di oliva. Scolare i pomodori e adagiarli nella pasta stesa. Ricoprire con la seconda parte della pasta, sigillare bene e spalmare il succo dei pomodori sulla superficie e bucherellare con i rebbi della forchetta. Infornare a 250°C con forno statico per circa 30 minuti o finché non è bello dorato. Prima di spegnere controllare che sia cotto anche il fondo, altrimenti adagiare qualche minuto sulla parte bassa del forno. Fare intiepidire e poi servire.