Dalle colline di San Giuliano la sfida della famiglia Manca: 120 mila nuove piante di olivo a dimora - Qualità e valorizzazione delle eccellenze

Domenico e Pasquale Manca
  Una tradizione imprenditoriale che si appresta a vivere un secolo di attività, la consolidata qualità delle produzioni che ormai da tempo ha attraversato il Tirreno con riconoscimenti di eccellenza a livello nazionale e internazionale e infine un forte attaccamento al territorio dove l'azienda è nata, cresciuta e si è potenziata fino a raggiungere gli attuali livelli. Potrebbero essere anche queste le ragioni che hanno spinto la San Giuliano di Domenico Manca, l'oleificio sulle colline di Alghero, a mettere a dimora 120 mila piante di olivo in circa 70 ettari a nord della città, sempre in territorio di Alghero.

   L'investimento, tra le altre c ose, consentirà l'impiego di 15 unità lavorative che in un periodo di forte crisi occupazionale nel settore privato rappresenta una rarità. Il tutto avviene in un momento dove i nuovi investimenti costituiscono una rarità , a cominciare dal settore della produzione agroalimentare e trasformazione, con le aziende che sono impegnate a proteggere in capitale aziendale costruito in anni, spesso decenni , di attività, cercando di contenere le perdite .Ma a San Giuliano si respira aria di sfida, ma non per il gusto di andare controtendenza, piuttosto per la convinzione della qualità del proprio prodotto peraltro consolidata dai successi nazionali e internazionali. Le 120 mila piante di olivo sono già state messe a dimora dopo un lungo intervento di miglioramento del fondo.

  Domenico Manca, l'imprenditore di 79 anni che insieme al figlio Pasquale ha modernizzato l'azienda agraria e industriale fino a portarla agli attuali livelli, sanno bene che l'investimento comincerà a produrre entro i prossimi tre anni ma la produzione andrà a pieno regime nell'arco di 5/6 anni. Un investimento quindi che guarda al medio termine ma che potrebbe essere foriero di ulteriori interventi nella messa a dimora di nuovi insediamenti olivicoli. “Ci stavamo lavorando da tempo – afferma Domenico Manca sulla cui storia personale e imprenditoriale si potrebbere disguisire a lungo visto che ha attraversato uno straordinario periodo che va dal dopo guerra al Terzo Millennio - abbiamo dovuto affrontare un lavoro ciclopico riassestando il terreno, spietrandolo, portando l'acqua, creando le condizioni ideali per una produzione intensiva assolutamente biologica.

  Il mercato – quello straniero in particolare - aggiunge - chiede l'extra vergine, ne apprezza l'integrità dai grassi, quindi il valore salutistico, e la gustosità che si riscontra a tavola”. Convinto dell'investimento anche Pasquale Manca. “Abbiamo voluto questo investimento – afferma – oltre che per la ferma convinzione e fiducia che abbiamo nel nostro prodotto, anche per i riscontri positivi che giungono in ambito nazionale e internazionale. Un impegno importante che vogliamo considerare come una iniezione di fiducia per la nostra azienda ma anche per l'intero settore che riteniamo abbia potenzialità di crescita di assoluto interesse soprattutto se l'attenzione sarà puntata sulla qualità.

  Un discorso – aggiunge – che dovrebbe riguardare tutte le produzioni dell'agro alimentare sardo, quelle eccellenze che madre natura ci ha dato e che debbono restare tali anche sui mercati della commercializzazione”. Dalle colline di San Giuliano è partita dunque la sfida ma anche la straordinaria conferma che il comparto agroalimentare di questo territorio, dove insistono altre grandi aziende, può guidare verso il rilancio dello sviluppo attraverso una puntigiliosa ricerca della qualità.