Procedimento adottato dal Gup del Tribunale di Sassari Antonello
Spanu. L'accusa è di abuso d'ufficio Insieme ai capi delle due
amministrazioni, comunale e provinciale, sono finiti nel mirino dei
giudici i 22 componenti delle giunte in carica negli anni compresi tra
il 2005 e il 2010.
Secondo l'accusa della Procura, pm Giovanni
Porcheddu, gli amministratori indagati avrebbero favorito due
dirigenti, assunti con delibere nel Natale 2007 e scambiati tra i due
enti in base ad una convenzione, senza però tenere conto di chi vi
aspirava legittimamente perché già in mobilità.
Oltre a Ganau e
Giudici sono cocinvolti l'allora vicepresidente della Provincia
Francesco Borghetto, attuale presidente del Consorzio Industriale, gli
ex assessori provinciali Marco Di Gangi, Salvatore Marino, Sergio
Mundula, Piero Nurchis, Giuseppe Ortu, Laura Paoni, Bastianino Sanna,
Giovanni Serra, Pinuccio Vacca, il direttore del Personale Giovani
Solinas e quello generale, Ezio Schintu.
Per la Giunta comunale,
Valerio Meloni, Luciano Chessa, Antonietta Duce, Michele Malanga,
Angela Mameli, Paolo Panu, Stefano Perrone, Paolo Scanu, Raffaele
Tetti, e il responsabile del personale Mario Mura. La Giudici, gli
assessori e il responsabile del personale di Palazzo Sciutiebbono
rispondere anche di falso ideologico in atto pubblico.
La presidente
della Provincia m Alessandra Giudici, sulla vicenda ha diffuso stamane
una nota che riportiamo di seguito.
"In merito alla notizia del rinvio a giudizio disposto questa mattina
dal Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Sassari – e
relativo alle indagini condotte sul conto mio e di diversi altri
amministratori – desidero ribadire la convinzione che si sia agito nel
pieno rispetto delle leggi.
Altresì si è convinti della bontà del
percorso amministrativo seguito. Per queste ragioni non posso che
esprimere piena fiducia nei confronti della giustizia e attendere con
la massima serenità - conclude la presidente della Provincia di
Sassari - che nel corso del dibattimento venga dimostrata l’assoluta
regolarità degli atti, compiuti come sempre in buona fede, e
l’infondatezza delle accuse rivolteci".
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