Elezioni provinciali: Repùblica attacca, «democrazia senza popolo»

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Il movimento indipendentista Repùblica, nato nel 2024, non fa sconti. Nel suo comunicato definisce le recenti elezioni provinciali in Sardegna «il volto grottesco di un sistema politico che esclude il popolo per rafforzare i giochi di potere delle consorterie partitiche».

«Ciò che si è appena consumato non è un momento di democrazia, ma la rappresentazione plastica della sua negazione», scrive il movimento. Nel mirino c’è il meccanismo dei voti ponderati: «ha trasformato un’istituzione teoricamente rappresentativa in un teatro imbarazzante, dove a decidere non sono i cittadini ma le segreterie di partito».

Unica eccezione, ammettono, i casi in cui «grazie all’impegno e al coordinamento di amministratori non allineati alle segreterie, il sistema perverso è stato sconfitto e ha portato all’elezione di consiglieri indipendenti».

Il resto è una bocciatura senza appello. «Questa non è democrazia, è partitocrazia allo stato puro», afferma Repùblica, sottolineando come i numeri sbandierati dai partiti siano privi di reale mandato popolare.

A pagarne il prezzo maggiore sarebbero i piccoli comuni, definiti «cuore pulsante della nostra Isola», che il voto ponderato riduce a comparse. «È un segnale chiarissimo di come lo Stato consideri i suoi territori: periferie da amministrare, non comunità da rappresentare», accusa il movimento.

La denuncia si allarga al piano politico: «Non possiamo accettare che la sovranità popolare venga progressivamente esautorata, che la voce del nostro popolo venga messa a tacere in nome di logiche estranee agli interessi della Sardegna».

Secondo Repùblica questa è l’ennesima prova di un «paradigma coloniale» che continua a governare l’isola. Da qui l’appello a un cambio di rotta: «La Sardegna merita istituzioni realmente rappresentative, fondate sulla partecipazione diretta dei cittadini e sul rispetto delle comunità locali, non l’ennesima caricatura di democrazia imposta da un sistema che ha come unico scopo quello di mantenere se stesso».

Il comunicato si chiude con una promessa: «Repùblica è e resterà la voce di chi non si rassegna a questa farsa e agirà affinché queste dinamiche vengano superate e tutti gli enti locali possano ritrovare rappresentanza e connessione reale con i territori».

Una certezza, secondo loro, resta: ancora una volta, i cittadini sono rimasti fuori dalla porta.