«Lo spostamento della tappa italiana del Rally Mondiale dalla Sardegna a Roma è uno scippo che porta la firma politica di Fratelli d’Italia e trova il sostegno del ministro dello Sport Andrea Abodi. È uno schiaffo all’Isola, ai nostri territori e alle comunità che per oltre vent’anni hanno fatto del Rally un patrimonio sportivo ed economico di valore internazionale».
Così il consigliere regionale Valdo Di Nolfo ha commentato la notizia, denunciando che «non solo ci viene sottratta una vetrina mondiale costruita con sacrifici, risorse e professionalità locali, ma si pensa persino di umiliare la Sardegna offrendo compensazioni al ribasso con gare minori. Vogliamo vederci chiaro su quali siano i collegamenti tra l’ACI, il Ministro e quali interessi intendano favorire».
Per l’onorevole la responsabilità è netta: «Fratelli d’Italia che, oltre a governare a livello nazionale muove le file degli interessi capitolini, ha scelto di cancellare la Sardegna dalla mappa del mondiale per favorire interessi romani in vista delle prossime elezioni amministrative. È una decisione politica centralista che penalizza la nostra regione, ignorando le gravi ricadute economiche che questo scippo provocherà».
Di Nolfo parla senza mezzi termini di «strategia da rapina a mano armata»: «Il governo Meloni voleva rubare il Rally per consegnarlo agli interessi capitolini da tempo e ha organizzato una strategia con l’aggravante del raggiro. Il primo passo è stato il cambio delle procedure elettorali per il presidente dell’ACI per il quadriennio 2025-2028. Modifica arrivata con un Decreto di Legge che può essere adottato solo in casi straordinari. E qual era l’urgenza del Governo Meloni il 31 dicembre 2024? Fare gli interessi dei loro compagni di merenda romani a discapito della Sardegna».
Da lì il passaggio di consegne: «Così al presidente uscente dell’ACI, che ha sempre difeso il WRC in Sardegna, è subentrato il figlio di Ignazio La Russa, seconda carica dello Stato e dirigente di Fratelli d’Italia. Presidente che si è fatto eleggere anche con i voti della Sardegna, promettendo che il Rally sarebbe rimasto nell’Isola. Stessa promessa fatta anche dal ministro Abodi, solo qualche mese fa in occasione della sua visita ad Alghero. Ora invece La Russa jr., il ministro Abodi e la presidente Meloni si apprestano a scipparlo ai sardi».
Un’assenza che, secondo le stime, provocherebbe un danno da milioni di euro per l’economia isolana. La Regione – osserva Di Nolfo – era pronta a investire ancora di più per garantire la permanenza del WRC, consapevole del ritorno in termini di turismo, eventi e competitività internazionale.
Da qui l’appello all’unità: «Il danno di questo furto è soprattutto nei confronti del sistema delle imprese e delle associazioni di categoria – da Federalberghi al comparto turistico e dei lavoratori del settore eventi – che vedrebbero svanire una delle più importanti occasioni di promozione e sviluppo. È per questo che non resteremo a guardare: la Sardegna lotterà compatta per difendere ciò che le spetta. Non arretreremo di un passo: tutte le realtà coinvolte – istituzioni, imprese, associazioni – saranno unite per impedire che ci venga tolto un patrimonio che appartiene all’Isola. Chi pensa di cancellare il WRC dalla Sardegna troverà la mobilitazione di un’intera comunità pronta a difendere con forza la propria dignità e il proprio futuro. Contro la rapina a mano armata del Governo Meloni la Sardegna tutta è pronta alle barricate».