Olbia: il sindaco Nizzi toglie le panchine e chiude i market alle 20. La città applaude (quasi tutta)

Settimo Nizzi

Se quelle ordinanze le avesse firmate un altro sindaco, in un altro angolo dell’isola, sarebbe venuto giù il mondo. Ma quando a metterci la firma è Settimo Nizzi, il sindaco visionario di Olbia, tutto appare legittimo, giustificato, perfino necessario. Non è una critica, ma una constatazione: il lavoro paga, e nel caso del primo cittadino di Olbia, paga così tanto da trasformarsi in venerazione. Nizzi le azzecca tutte, dicono i suoi sostenitori. E intanto governa con il bisturi, tagliando via ciò che considera marcescente.

Sul centro città è piovuta una raffica di ordinanze, tutte con l’obiettivo dichiarato di contrastare microcriminalità, malamovida e degrado. L’ultima risale a dicembre: via le panchine da piazza Regina Margherita, piazza Matteotti, piazza Mercato e persino dal passaggio a livello di via Vittorio Veneto. Dove prima sedevano anziani e senzatetto, ora resta il vuoto. L’obiettivo? Eliminare risse, spaccio, consumo di alcolici. Il risultato? La città si è divisa, come sempre accade quando l’azione amministrativa entra nelle vene della vita quotidiana. Da un lato i commercianti e i residenti che plaudono: «Finalmente un po’ di ordine». Dall’altro, chi denuncia l’ennesimo colpo alla socialità urbana.

Ma non è finita. Nizzi ha anche limitato l’apertura notturna dei negozi di vicinato nel centro storico e nel quartiere di San Simplicio: chiusura obbligatoria dalle 20 alle 7. L’ordinanza parla chiaro: «La presenza costante di soggetti che si rivolgono alle attività per l’acquisto di bevande alcoliche... si traduce in condotte illecite e disturbo della quiete pubblica». Anche in questo caso, una parte della cittadinanza ha approvato, mentre altri – in particolare i gestori di distributori automatici e pasticcerie – hanno contestato la misura, accusandola di penalizzare senza distinguere.

Infine, l’ordinanza che proibisce il consumo di alcolici nelle aree pubbliche: un divieto assoluto. Piazza Matteotti, oggi, è più tranquilla. Ma la pace è fragile, e basta poco per scatenare il caos: come domenica scorsa, quando in piazza Regina Margherita è esplosa una nuova rissa.

Nizzi governa con la logica del risultato. Non media, agisce. Lo fa con la determinazione di chi non cerca l’applauso, ma l’efficacia. E Olbia, per ora, sembra seguirlo. Anche quando resta in piedi, ma senza panchine.