NUORO – Nella Sardegna dell’instabilità, delle incertezze e dei tribunali che decidono più delle urne, il Partito Sardo d’Azione si organizza. E lo fa a modo suo: in una seduta online della Segreteria nazionale, senza enfasi né palchi, ma con la determinazione di chi ha ancora qualcosa da dire – e da fare – in questa Regione sballottata da una crisi che è tanto politica quanto istituzionale.
L’incontro, avvenuto nel pomeriggio del 2 giugno, ha avuto il sapore delle manovre preparatorie. Non slogan, non proclami: una strategia di base, chiara e articolata, che dovrà reggere l’urto di una realtà sarda priva, al momento, di una guida forte e credibile. Il PSd’Az non lo dice apertamente, ma il bersaglio è evidente: l’attuale campo di governo regionale, diviso, incerto, e azzoppato dalle ombre giudiziarie legate alla vicenda Todde.
Il partito dei Quattro Mori lavora dunque a una piattaforma programmatica che verrà resa pubblica nei prossimi giorni. Una premessa, più che un programma, per costruire un’alternativa di governo che sia radicata, autonoma, e soprattutto capace di parlare la lingua dei sardi, non quella delle segreterie romane.
E mentre a Cagliari si gettano le basi per una prospettiva regionale diversa, a Nuoro si scende già in campo. Il PSd’Az ribadisce infatti il pieno sostegno alla lista – l’unica, viene sottolineato, con un simbolo di partito – e al candidato sindaco Giuseppe Luigi Cucco, figura di riferimento per il sardismo in Barbagia e volto scelto per dare corpo e voti alla linea autonomista.
L’impressione, dietro il tono asciutto del comunicato, è che il Partito Sardo d’Azione stia preparando il ritorno sulla scena che conta. Con pazienza, metodo e la consueta diffidenza per le mode politiche del momento, i sardisti puntano a raccogliere il malcontento diffuso verso una Regione paralizzata e un’Autonomia ridotta a guscio vuoto.
Il terreno è scivoloso. Ma, come diceva qualcuno che la politica la masticava davvero: «Nella confusione, l’iniziativa è di chi ha le idee chiare.» – Charles de Gaulle. E al PSd’Az, almeno per adesso, la direzione pare averla chiara.