Alghero, Forza Italia attacca: “Quell’immobile è una vergogna urbana. Il Sindaco intervenga”

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La cartolina di Alghero, quella che i turisti portano via nello scatto da Piazza Sulis o nel passeggio tra le mura antiche, ha una macchia incancellabile: un edificio pericolante, abbandonato, sorretto da pali metallici e ormai ridotto a una ferita aperta nel cuore del centro cittadino. E non da ieri.

A sollevare con forza la questione sono i consiglieri comunali di Forza Italia, Marco Tedde, Giovanna Caria, Antonello Peru, Pasqualina Bardino e Nina Ansini, con un’interrogazione rivolta direttamente al Sindaco. Nessuna retorica, nessun giro di parole: l’edificio all’angolo tra via XX Settembre, via Fratelli Kennedy e Piazza Sulis, dicono i firmatari, «versa in completo stato di degrado e abbandono», costituisce «una chiara lesione del decoro urbano» e, fatto ancora più grave, rappresenta «un pericolo per l’incolumità delle persone».

Le parole usate sono quelle di chi conosce bene i luoghi e ne ricorda il valore: «una struttura straordinariamente indecorosa», collocata in un ambito “di particolare pregio”, incorniciato da interventi come la nuova fontana di Piazza Sulis, il Quarter, il Largo San Francesco e la Piazza Pino Piras, tutte opere – è bene precisarlo – nate sotto la guida del centrodestra al governo della città tra il 2002 e il 2011.

Ma oggi, tra le mura riqualificate e i lastricati rifatti, quel fabbricato resta immobile nel suo sfacelo: marciapiedi ceduti, giardino antistante invaso da erbacce, rifiuti e insetti. Una scena che stona con l’idea di una città che si dice turistica e che invece, nel punto più visibile, mostra il volto del disinteresse.

Non è la prima volta che Forza Italia solleva il tema. L’interrogazione è una riproposizione di quella già presentata nella passata consiliatura. Cambiano le stagioni, passano i governi, ma quel muro resta. E adesso, dicono i consiglieri, non è più tollerabile.

Da qui le domande, dirette al primo cittadino: l’Amministrazione è consapevole della condizione in cui versa quell’edificio? Intende attivarsi per chiedere l’intervento dei Vigili del fuoco, e soprattutto per emettere le ordinanze necessarie a imporre ai proprietari l’eliminazione del pericolo?

Non si tratta, come qualcuno potrebbe insinuare, di una battaglia da vecchi nostalgici dell’urbanistica ordinata. Qui c’è in gioco l’immagine di Alghero, la sicurezza dei suoi cittadini e la credibilità di un’Amministrazione che, finora, su quel fronte ha scelto l’attesa, forse la rassegnazione. Ma la politica, quella seria, non può convivere con le “sconcezze urbane”, come le chiamano senza remore Tedde e colleghi. O si interviene, o si resta complici.

Il tempo delle fotografie e dei proclami è scaduto. Quel palazzo, silenzioso e pericolante, è oggi un banco di prova per la politica cittadina. E Alghero, si sa, non perdona chi si volta dall’altra parte.