“Dopo Friuli Venezia Giulia e Calabria, anche la Regione Abruzzo ha deciso di abolire l’addizionale comunale sul diritto d’imbarco dei passeggeri. Nello scorso mese di luglio, Fratelli d’Italia ha depositato una Proposta di legge nazionale affinché la tassa non si applichi più nei tre aeroporti sardi. Il segnale che arriva da queste Regioni è chiaro: se la Sardegna non decide in tempi brevi, rischia di perdere un’importante opportunità, con inevitabili ricadute negative sui trasporti e sul turismo. Non possiamo occuparci esclusivamente di continuità territoriale.”
È con queste parole che Paolo Truzzu, Capogruppo di FdI in Consiglio regionale, ha commentato la recente scelta della Giunta abruzzese di eliminare l’addizionale comunale sui biglietti aerei.
Il provvedimento, sottolinea Truzzu, consentirebbe anche alla Sardegna di ridurre i costi a carico delle compagnie, e quindi del passeggero, favorendo l’aumento dei collegamenti e delle presenze turistiche. “L’abolizione di questa tassa aeroportuale sarebbe un passo decisivo nell’applicazione del fondamentale diritto dei sardi alla mobilità, e darebbe impulso allo sviluppo socioeconomico dell’Isola. Le compagnie potrebbero investire di più nei nostri aeroporti, incrementando rotte e frequenze.”
Truzzu avverte che i mesi successivi a novembre segnano da anni una riduzione sensibile delle tratte, con gravi disagi per residenti e turisti. “Se la Sardegna resta ferma mentre altre regioni si muovono, c’è il serio rischio di perdere investimenti e rotte a vantaggio di territori più lungimiranti. Non possiamo permetterci di far scivolare la nostra Isola ai margini del mercato turistico.”
Il Capogruppo di FdI sottolinea, inoltre, che l’eliminazione dell’addizionale comunale non inciderebbe negativamente sulle casse regionali. “Con l’aumento dei passeggeri, l’Iva prodotta e incassata in Sardegna coprirebbe i costi connessi a tale abolizione, trasformando questa scelta in un vero investimento per i trasporti locali. Significherebbe, per esempio, poter destinare maggiori risorse alla continuità territoriale.”
A riprova della validità di questa strategia, Truzzu ricorda i casi di Friuli Venezia Giulia, Calabria e Abruzzo, dove le compagnie – in particolare Ryanair – hanno aperto basi, introdotto nuovi aeromobili e potenziato le rotte, con centinaia di posti di lavoro creati e significativi investimenti sul territorio. “Sono dati che parlano da soli e dimostrano come l’addizionale comunale rappresenti un ostacolo allo sviluppo del traffico aereo. La Sardegna non può restare indietro: il momento di agire è adesso, se davvero vogliamo difendere il diritto alla mobilità dei nostri cittadini e consolidare il turismo come leva di crescita per l’Isola.”
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