Alghero, 08 ottobre 2024 - Cantieri occupazionali: un nuovo conflitto sociale?

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  La Regione Sardegna, guidata dalla Presidente Todde, ha recentemente stanziato 18 milioni di euro per finanziare cantieri occupazionali sperimentali destinati a disoccupati qualificati, in particolare infermieri e operatori socio-sanitari (OSS). Un’iniziativa che, se da un lato potrebbe sembrare una boccata d’ossigeno per tanti lavoratori in cerca di impiego, dall’altro ha già scatenato accese polemiche. I Consiglieri comunali di Forza Italia di Alghero – Tedde, Caria, Bardino, Peru e Ansini – non risparmiano critiche alla Giunta. Nel loro comunicato, gli azzurri non esitano a parlare di "guerra tra poveri", denunciando un rischio concreto: che queste nuove opportunità a tempo determinato vadano a discapito di quanti, dopo aver superato un pubblico concorso, aspettano da anni lo scorrimento delle graduatorie per una stabilizzazione nelle Aziende sanitarie regionali.

  "La delibera prevede una riserva del 60% dei posti per coloro che risultino idonei nelle graduatorie esistenti," spiegano i consiglieri, ma sottolineano come ciò non basti a scongiurare il rischio di una "profonda ingiustizia". La preoccupazione è che i cantieri assorbano il fabbisogno di personale qualificato, lasciando indietro quei 2.000 idonei che, con fiducia, attendevano un contratto a tempo indeterminato. E qui sorge il dubbio: un progetto così ampio è stato davvero pensato tenendo conto delle sue possibili conseguenze sociali? O si tratta, come insinuano i consiglieri, di un atto dettato da "ingenuità, incompetenza o peggio, dalla volontà di privilegiare qualcuno"? È legittimo chiederselo, poiché il rischio di creare tensioni sociali è reale. Il comunicato chiude con un appello diretto alla Presidente Todde, affinché rifletta sulle conseguenze di questa scelta che potrebbe generare malcontento e disillusione tra chi, dopo anni di attesa, vede allontanarsi la possibilità di un inserimento stabile. Di certo, la questione va oltre la mera polemica politica. Si tratta di un tema che tocca da vicino la dignità del lavoro e la giustizia sociale, e merita un’analisi approfondita. Forse, prima di avviare iniziative di questo tipo, sarebbe stato opportuno trovare soluzioni che evitassero di creare nuove disuguaglianze tra lavoratori, anziché alimentarle.