Cagliari, 18 settembre 2024 – La Sardegna è alle prese con una nuova emergenza sanitaria legata al dilagare dell’epidemia di “lingua blu”. Un virus che, negli ultimi anni, ha continuato a mettere in ginocchio gli allevamenti ovini e bovini dell’isola, ma che, secondo i rappresentanti di Fratelli d’Italia, poteva essere prevenuto con una gestione più efficiente.
"Il dilagare dell’epidemia richiede una risposta rapida ed efficace. Per questo, abbiamo chiesto la convocazione urgente di una riunione congiunta delle Commissioni consiliari V e VI, con gli assessori regionali dell’Agricoltura, Gian Franco Satta, e della Sanità, Armando Bartolazzi", ha dichiarato il capogruppo di Fratelli d’Italia, Paolo Truzzu. La richiesta, inviata al Presidente del Consiglio regionale e ai Presidenti delle due Commissioni, è stata firmata insieme ai consiglieri Emanuele Cera, vicepresidente della V Commissione, Corrado Meloni e Gigi Rubiu, componenti delle Commissioni coinvolte.
La preoccupazione è alta, e Cera non nasconde il disappunto per come la situazione è stata gestita fino ad ora: “Siamo in fortissimo ritardo.
Da tempo sosteniamo la necessità di un intervento straordinario di prevenzione per evitare la diffusione del virus. Invece, le carenze di indirizzo politico e i difficili rapporti tra Assessorato e Aziende sanitarie, uniti alla mancanza di potenziamento del personale, hanno consentito la ricomparsa dell’epidemia".
La lingua blu, infatti, non è un problema nuovo per gli allevatori sardi. Già in passato, il virus aveva colpito duramente le aziende, e il ritardo nei ristori promessi aveva aggravato una situazione economica già compromessa. Cera ha ricordato come gli allevatori fossero disposti a partecipare a una campagna di prevenzione adeguata per proteggere i loro capi, sia ovini che bovini. "È necessario che la vaccinazione rientri tra i Livelli essenziali di assistenza (LEA) per i bovini", ha ribadito il consigliere, puntando il dito contro i ritardi nei pagamenti per le vaccinazioni e le perdite subite negli anni precedenti.
"Il quadro che emerge è desolante", ha proseguito Cera. "I problemi strutturali, uniti a una generale inefficienza nella gestione dell’emergenza, hanno lasciato gli allevatori in balia degli eventi. La Regione deve affrontare immediatamente queste criticità, prima che la situazione diventi irreversibile".
Truzzu, dal canto suo, ha sottolineato la necessità di "interventi concreti" che possano aiutare le aziende a contenere le perdite e ha chiesto un maggiore confronto con le associazioni di categoria. La posta in gioco non è solo la salute degli animali, ma anche il futuro economico di un settore vitale per l’isola.
Adesso si attende una risposta dalle istituzioni. Ma, come spesso accade in questi casi, il tempo è un nemico. E gli allevatori sardi non possono più permettersi di aspettare.